Sottoscritto il patto di collaborazione tra il Comune di Cosenza e l’associazione Meraki

Nei prossimi mesi mesi verrà avviata una campagna di fundraising 

“Meraki è una parola greca tradotta letteralmente in  “essenza di noi stessi”, ma si può intendere anche come “mettere anima e cuore in ciò che si fa”, così Giulio Rizzuto, presidente dell’Associazione Culturale Meraki che, nei giorni scorsi, a Palazzo dei Bruzi, ha sottoscritto il primo patto di collaborazione del Comune di Cosenza.

Strumento che garantisce la cura dei beni pubblici grazie anche ad enti privati, i patti di collaborazione nascono per favorire la gestione condivisa del bene comune attraverso l’incontro e la collaborazione tra cittadini e istituzioni pubbliche.

Valorizzare il territorio ispirandosi alla “filosofia Meridiana” ovvero la fratellanza tra i popoli che vivono nel Mediterraneo ed un approccio lento alla vita, in opposizione alla velocità che sempre più caratterizza i tempi moderni, è la volontà del presidente Rizzuto e della vicepresidente Claudia Milicchio nel costituire Meraki,  lo scorso mese di settembre.

La firma ufficiale del patto col Comune bruzio, avvenuta alla presenza, tra gli altri, del sindaco Franz Caruso,  prevede in particolare, da parte dell’associazione, la valorizzazione del Museo Civico dei Brettii e degli Enotri, diretto da Marilena Cerzoso, attraverso la realizzazione di uno spazio laboratoriale e di ricerca e di un Caffè Filosofico e delle Arti. In programma un progetto di Soundmap, la creazione di una vera e propria mappa sonora del centro storico e l’attivazione di una piattaforma in cui verranno riportati tutti gli eventi culturali promossi da associazioni e musei del territorio. Attualmente è in corso la rassegna “Primavera Mediterranea”, un “viaggio” attraverso il “mare nostrum”.

Nei prossimi mesi si avvierà il tesseramento di nuovi soci e verrà attivata una campagna di Fundraising, raccolta fondi finalizzata al coinvolgimento di imprese locali che agiranno da partner, fornendo sostegno economico ma anche partecipando attivamente alla realizzazione delle attività.

“La nostra idea progettuale è un museo non più solo contenitore di oggetti o realtà statica, ma luogo da vivere e da condividere”, ha concluso Giulio Rizzuto.