Spezzano, paese sempre più alla scuola di San Francesco

Al via, le iniziative in occasione del quinto centenario della canonizzazione del Santo delle Calabrie.

«Con la pubblicazione di questo libro, si apre una finestra sugli aspetti storico-artistici meno noti della chiesa di San Francesco di Paola a Spezzano della Sila e si studiano in maniera organica tutte le opere presenti nell’intero complesso religioso». Lo dice con orgoglio Antonella Salatino, storico dell’arte, consulente dell’ufficio “beni culturali” nell’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano e curatore di La Chiesa di San Francesco di Paola a Spezzano della Sila.

Il volume sarà presentato il 31 marzo, alle ore 17:30, nel santuario diocesano dedicato a San Francesco di Paola a Spezzano Sila. Durante l’evento, relazionerà don Emilio Salatino, autore di tutta la prima parte del libro. A moderare, la collaboratrice di Parola di Vita, Roberta Zappalà. La presentazione si inserisce in un calendario ben più fitto di iniziative in programma per il cinquecentenario della canonizzazione di San Francesco di Paola.

La Chiesa di San Francesco di Paola di Spezzano della Sila è un lavoro a più mani. Oltre alla dottoressa Salatino – che ha studiato gli arredi lignei all’interno del complesso religioso spezzanese – alla stesura del testo hanno partecipato Cecilia Perri che si è occupata di descrivere gli stucchi all’interno del complesso religioso in esame, Ludovico Noia che ha scritto il capitolo dedicato alle sculture lignee, Alberto Pincitore che ha studiato i dipinti nella zona absidale della chiesa e Francesca Garbelli, con un breve saggio dedicato a Fuga in Egitto, l’unica opera autentica di Cristoforo Santanna nella chiesa oggetto di studio.

La genesi e la prima bozza del volume risalgono al 2006, ma, dopo quasi tredici anni di “freezer”, il libro è stato completato soltanto quest’anno. «Durante i miei studi – racconta Antonella Salatino – a suscitarmi maggiormente curiosità sono stati soprattutto il coro e il mobilio di sacrestia. Sono apparentemente molto semplici, ma il loro impianto iconografico è molto elaborato». «Nel coro – prosegue la Salatino – c’è un’alternanza di giovane e anziano con figure che rimandano al peccato, fin quando lo scranno dell’anziano della comunità non rompe quest’alternanza generazionale». Ricco di allegorie anche il mobilio di sacrestia. «Negli angoli – illustra – ci sono, rispettivamente un’icona con un pesce e un dito alla bocca e l’immagine di un uomo che tiene un rosario in mano. Sono figure con significati iconografici ben precisi e che ricordano quelle nel coro della chiesa di San Francesco di Paola a Cosenza e di San Domenico sempre a Cosenza».

La Chiesa di San Francesco di Paola di Spezzano della Sila è a prova di debunking. Nel testo, infatti, gli autori smascherano alcune delle fake news che, per decenni, si sono raccontate sul complesso religioso. «C’è stato – spiega sempre la Salatino – un errore nella data di riconsacrazione della Chiesa. Uno storico locale aveva interpretato un 7 per un 9. L’anno esatto, dunque, non è il 1719, ma il 1717».

L’augurio degli autori, adesso, è di poter proseguire gli studi inaugurati con la pubblicazione di questo libro, rendendo Spezzano sempre più protagonista di questo network franceschiano che, ormai da secoli, collega la Sila con la costa. Per un Cristianesimo che collega le comunità vincendo le distanze geografiche.

Si ricorda che da domani, sabato 30 marzo, sarà possibile seguire gli eventi previsti in occasione dei 500 anni della canonizzazione di San Francesco di Paola grazie alle Telecamere Live H 24 del circuito Telemaco. Per ulteriori informazioni, si rimanda al programma delle iniziative disponibile sulla pagina FB del Santuario di San Francesco di Paola – Spezzano della Sila.