Sulla sanità Oliverio alzi la voce

Una riflessione su un tema attualissimo

La sanità calabrese è al collasso. Strutture pubbliche e private ormai sono ridotte all’osso per colpa di tagli passati e presenti esagerati e di una gestione politica che ha pensato solo a mettere a posto i conti economici, ragionando ragionieristicamente e fregandosene delle esigenze dei cittadini. Ora non si può più continuare così. Il governatore calabrese Mario Oliverio, dopo una partenza inspiegabilmente sterile e lenta della sua azione politica, deve farsi sentire e pretendere che il Governo centrale nomini subito un commissario. Sembra davvero di assistere ad una farsa. Ogni giorno si aspetta questa benedetta nomina come quella di un messia, creando solo false aspettative in tanta gente che sa come da essa derivi il proprio futuro lavorativo ed a volte anche la propria sopravvivenza. Non so cosa vi sia dietro questo attendismo estenuante che si sta rivelando letale per uno dei comparti essenziali di questa Regione. Eppure, se vivessimo in un Paese normale in cui la politica non infetta tutto o quasi, basterebbe scegliere un professionista di provata esperienza e competenza e mettersi all’opera. Invece è tutto fermo: niente Commissario, niente Direttori Generali, niente assunzioni, niente programmazione. Il prossimo ventisei febbraio sciopereranno i medici dell’Ospedale Civile dell’Annunziata di Cosenza e chiederanno una immediata ed adeguata risposta istituzionale, ma anche una necessaria mobilitazione popolare. Bisogna salvare l’ospedale cosentino da una inerzia senza precedenti. Tutti siamo chiamati a rivendicare quel diritto alla salute che ormai viene calpestato quotidianamente. Eppure tutti ricordano come il Ministro della Salute, l’on. Beatrice Lorenzin, oggi colpevolmente ed inspiegabilmente inerte sul caso dell’ospedale dell’Annunziata, piombò per cinque giorni consecutivi a Cosenza e in Calabria a pochi giorni dalle elezioni regionali. Che senso aveva farsi vedere così attenta alla sanità calabrese allora mentre ora tace davanti ad una situazione che è diventata insostenibile?

Il Ministro farebbe bene a spiegare questo suo comportamento a dir poco discutibile. Oliverio, se vuole uscire da questa fase di apatia in cui sembra essere caduto, farebbe bene ad alzare la voce e, se è il caso, a chiamare a raccolta i calabresi. Su questo problema non ci possono essere colori politici a dividerci, il bene da tutelare è primario e riguarda davvero tutti, richiedendo unità e forza. A Roma si discute (ma di che ?) ed in Calabria si muore. E purtroppo stavolta non in senso solo figurato.