Teresa di gesù, donna di eccezionale tenacia e missionaria

Lettera del Papa al preposito generale dei Carmelitani scalzi.

Una “donna eccezionale” e una “maestra di preghiera”, che servì la Chiesa con “audacia missionaria” e che ai religiosi di oggi, in un “mondo lacerato dalle divisioni e dalle guerre”, insegna a essere, sulla sua scia, comunicatori instancabili del Vangelo. È il ritratto che Papa Francesco fa di santa Teresa d’Avila in una lettera al preposito generale dei Carmelitani Scalzi, scritta per celebrare i 500 anni della nascita della grande mistica spagnola. “Quanto bene continuano a fare a tutti noi – scrive Francesco – la testimonianza della sua consacrazione, nata direttamente dall’incontro con Cristo, la sua esperienza di preghiera, come dialogo continuo con Dio, e la sua vita comunitaria, radicata nella maternità della Chiesa!”. “Santa Teresa è soprattutto maestra di preghiera”, osserva il Papa che aggiunge: “Per rinnovare oggi la vita consacrata, Teresa ci ha lasciato un grande tesoro, pieno di proposte concrete, vie e metodi per pregare, che, lungi dal chiuderci in noi stessi o dal condurci solo ad un equilibrio interiore, ci fanno ripartire sempre da Gesù e costituiscono un’autentica scuola per crescere nell’amore verso Dio e verso il prossimo”. Ma c’è un altro tratto della personalità della Santa che Papa Francesco sottolinea nella lettera ed è il suo desiderio di “servire la Chiesa”. “Di fronte ai gravi problemi del suo tempo”, santa Teresa “non si limitò ad essere una spettatrice della realtà che la circondava”. “Come fece allora, anche oggi la Santa ci apre nuovi orizzonti, ci convoca per una grande impresa, per guardare il mondo con gli occhi di Cristo, per cercare ciò che Lui cerca e amare ciò che Lui ama”. E il Papa conclude: “Con queste nobili radici, le comunità teresiane sono chiamate a diventare case di comunione, capaci di testimoniare l’amore fraterno e la maternità della Chiesa, presentando al Signore le necessità del mondo, lacerato dalle divisioni e dalle guerre”.