Diocesi
Testimoni di speranza sui luoghi della storia
Il Settore Giovani di Azione cattolica dell’Arcidiocesi Cosenza-Bisignano a Steccato di Cutro sul luogo della tragedia dei migranti di febbraio scorso.
Il Settore Giovani di Azione cattolica dell’Arcidiocesi Cosenza-Bisignano è giunto all’ultima tappa di un percorso che durante quest’anno associativo ha portato un numero di giovani sempre crescente a incontrarsi e a interrogarsi su come essere sale e luce per la terra che abitano.Francesco Sacco e Lorenzo Micino, Vice-Presidenti del Settore, insieme all’Equipe e al loro assistente, don Emanuele Scarpino, hanno invitato a concludere il cammino dell’anno con una domanda: “Come i giovani possono essere costruttori di speranza?” Per trovare la risposta si sono recati a Steccato di Cutro, sulle cui spiagge tante speranze sono andate perse e tanti sogni infranti sui suoi scogli.Durante il viaggio in pullman, attraverso la modalità ‘speed date’, i giovani a coppie si sono raccontati in quali ambiti della vita nutrono speranza per il futuro e dove, invece, viene difficile sperare.Tappa intermedia, Le Castella, isolotto su cui è possibile ammirare la splendida fortezza, per conoscere il territorio che abitiamo e per contemplare le sue meraviglie, certi che la bellezza può salvare il mondo suscitando la gioia di vivere: “Sicuramente non possiamo vivere senza pane, ma anche esistere senza bellezza”, scrive Dostoevskij.Momento culmine, la celebrazione eucaristica celebrata dal parroco di Steccato di Cutro, don Pasquale Squillacioti. Colpisce come nella sua testimonianza dei giorni tragici vissuti all’indomani del naufragio, la parola più ricorrente è Resurrezione: quell’evento per quanto drammatico e doloroso ha portato la comunità a risorgere attraverso azioni di amore e speranza per i sopravvissuti.Sulla spiaggia di Steccato di Cutro, nel punto in cui si trovano i resti della barca naufragata, si è svolto un momento di preghiera in cui i giovani si sono chiesti quali sono gli eventi che stroncano le loro speranze, cosa non piace del mondo. La risposta può trovarsi non solo contemplando l’orizzonte ma affidandosi al Signore, alzando lo sguardo verso il cielo.