Ti aspetto fuori… a Celico!

La missione della famiglia oblata nel paese della presila cosentina è stata una vera e propria festa. Qui la raccontiamo

Un’equipe diretta da Padre Antonio D’Amore, formata da 25 persone, tra cui due sacerdoti OMI di Cosenza, due seminaristi  tedeschi , uno polacco e uno ucraino, due suore messicane, una consacrata laica e tanti giovani del MGC, provenienti non solo da Cosenza e dintorni, ma anche dalla Sicilia e dalla Campania,hanno animato la missione giovanile che si è svolta a Celico a partire da mercoledì 18 marzo. Nel raccontare la missione Padre Antonio ha messo l’accento sullo slogan utilizzato che è stato: Ti aspetto fuori. “Riprende l’invito di Gesù rivolto a Lazzaro di venire fuori ossia di incontrare Dio, nel luogo di appuntamento che Egli fissa per ogni persona. Fuori dai pregiudizi, dalle paure, dagli schemi e dalle chiusure”. Il mercoledì sera una veglia di preghiera e  il mandato del parroco hanno inaugurato la missione; nei giorni seguenti  le visite ai giovani casa per casa, ai ragazzi delle elementari e medie nelle scuole, nei bar, nelle piazze, nelle case-famiglie hanno contribuito a creare un clima gioioso di incontro e dialogo. La tenda missionaria, montata al centro del paese, è subito diventata punto di ritrovo per tanti ragazzi durante i pomeriggi, tant’è che un gruppetto di una decina di persone, con cui era stata portata avanti la preparazione della missione, si è integrato con l’equipe missionaria, diventando valido aiuto per la sua realizzazione in itinere. Una sera si è svolta una fiaccolata per le strade del paese, a seguire la messa all’aperto in una villetta con successiva festa e nutella party. Venerdì ampio spazio è stato dedicato ai centri d’ascolto, mentre sabato sera “una luce nella notte”, nel chiostro della chiesa di S. Antonio, ha visto grande partecipazione dei giovani che con spontaneità si sono accostati al sacramento della riconciliazione e all’adorazione eucaristica. Domenica mattina ,dopo la messa, un pranzo insieme ai giovani ha  chiuso la missione. Molto positiva la risposta degli abitanti. Una missione giovanile, vissuta come una festa, quella di Celico, in cui non sono mai mancati spazi per la riflessione, la preghiera e il silenzio.  “Vivere la missione –racconta Giada- arricchisce sempre. Gli incontri fatti, le occasioni vissute e anche le paure vinte sono la testimonianza di quanto sia d’aiuto sia per chi la anima sia per chi si lascia coinvolgere in questa esperienza, accade sempre qualcosa di inaspettato.” Quell’imprevisto , sola speranza, che avvicina al Signore.