Totò Schillaci, il goal è tutto

A Cosenza per presentare il suo libro.

Il goal è tutto. È questo il titolo del libro scritto dal calciatore Totò Schillaci, idolo indiscusso del calcio degli anni novanta. Il calciatore la cui esultanza dopo il goal contro l’Austria è diventata simbolo di quei mondiali in cui l’Italia arrivò terza. Lo ha presentato a Cosenza al nel salone di rappresentanza del Coni, a fargli compagnia il tecnico del Cosenza calcio Giorgio Roselli, il giornalista Marcello Romanelli, il presidente del premio Sila ’49 Enzo Paolini e il presidente dello Juventus Club di Domanico Stiven Guido. È stato proprio grazie all’intervento di Stiven Guido che il goleador siciliano è arrivato a Cosenza con il suo libro. All’intitolazione di uno Juventus club l’attaccante non ha saputo dire di no e l’occasione è stata utile per raccontare i retroscena di un calciatore che da un semplice gioco è stato salvato. Non ha paura né timidezza nel raccontarlo alla platea che lo ascolta. «Il calcio per me è stata un’ancora di salvezza. Vivevo in un quartiere popolare di Palermo e molti dei miei amici d’infanzia poi hanno avuto problemi con la giustizia a vario titolo. Io in mente avevo solo il calcio, era la mia passione e mi ha aiutato a vivere una vita migliore». Il ragionamento di Totò Schillaci non sorprende qui a Cosenza. Il sud siculo non è poi diverso da quello calabrese e l’attaccante lo sa bene. “Ho deciso di non diventare allenatore per scelta. Da calciatore ho viaggiato molto però non ho mai avuto il piacere di conoscere i posti dove andavo a giocare. Adesso lo sto facendo. Mi piace incontrare i giovani e trasmettere la passione che ho per il calcio anche a loro”. Nelle pagine del libro, la vita pubblica e privata del calciatore prende forma. “Ho scritto questo libro e mi sono messo a nudo con il mondo. Dentro ci troverete gli aneddoti calcistici, quelli delicati come quanto Trapattoni mi disse “avete ucciso anche Falcone” e i momenti di vita che uno sportivo vive e riguarda poi con uno sguardo maturo e attento”. Per l’allenatore rosso-blù Giorgio Roselli, Totò Schillaci dovrebbe essere l’ambasciatore nei professionisti della passione che ogni calciatore dovrebbe avere. Stiven Guido lo erige a idolo per la sua tenacia nel non mollare e lottare su ogni pallone. Mentre risponde alle domande incalzanti di Paolini e Romanelli, Schillaci parla con il cuore, lo stesso che usava quando correva e segnava i goal, perché per gli attaccanti il goal è tutto.