Udienza generale, Francesco: la figura del padre sembra essere svanita

I padri sono talora così concentrati su se stessi e sulla propria realizzazione individuale, da dimenticare anche la famiglia. E lasciano soli i piccoli e i giovani.   Papa Francesco parla delle devianze dei giovani e invita le comunità cristiane a essere più presenti.

Padre è una parola nota a tutti, universale”, perché “indica una relazione fondamentale la cui realtà è antica quanto la storia dell’uomo”. Oggi, tuttavia, “si è arrivati ad affermare che la nostra sarebbe una società senza padri”. È l’analisi del Papa, che nella catechesi dell’udienza generale di oggi ha ripreso il ciclo di catechesi sulla famiglia lasciandosi “guidare dalla parola padre”, “una parola più di ogni altra cara a noi cristiani, perché è il nome con il quale Gesù ci ha insegnato a chiamare Dio”. “In particolare nella cultura occidentale, la figura del padre sarebbe simbolicamente assente, svanita, rimossa”, ha detto Francesco, spiegando come “in un primo momento, la cosa è stata percepita come una liberazione: liberazione dal padre-padrone, dal padre come rappresentante della legge che si impone dall’esterno, dal padre come censore della felicità dei figli e ostacolo all’emancipazione e all’autonomia dei giovani”. “Non è facile per un figlio obbedire al padre”, ha aggiunto fuori testo. “In effetti, talvolta nelle nostre case regnava in passato l’autoritarismo, in certi casi addirittura la sopraffazione”, ha ammesso Francesco: “genitori che trattavano i figli come servi, non rispettando le esigenze personali della loro crescita, padri che non li aiutavano a intraprendere la loro strada con libertà,“Il problema dei nostri giorni non sembra essere più tanto la presenza invadente dei padri, quanto piuttosto la loro assenza, la loro latitanza”. È la sottolineatura del Papa, il quale ha fatto notare che nell’evoluzione della figura paterna, “come spesso avviene, siamo passati da un estremo all’altro”. “I padri – ha detto il Papa durante l’udienza in Vaticano – sono talora così concentrati su se stessi e sulla propria realizzazione individuale, da dimenticare anche la famiglia. E lasciano soli i piccoli e i giovani”. “Già da vescovo di Buenos Aires avvertivo il senso di orfanezza che vivono oggi i ragazzi”, ha testimoniato Francesco. “Spesso – ha proseguito a braccio – domandavo loro se giocavano con i loro figli, se avevano coraggio e ‘perdevano tempo’ per giocare con loro. Nella maggioranza dei casi la risposta era: ‘non posso, ho tanto lavoro’ ed il padre era assente da quel figliolo che cresceva, non giocava con lui, non perdeva tempo con lui”. Di qui l’appello alle comunità cristiane: “Dobbiamo essere molto più attenti: l’assenza della figura paterna nella vita dei piccoli e dei giovani produce lacune e ferite che possono essere anche molto gravi”. Per il Papa, infatti, “le devianze dei bambini e degli adolescenti si possono in buona parte ricondurre a questa mancanza, alla carenza di esempi e di guide autorevoli nella loro vita di ogni giorno”.