Un decreto di mons. Satriano su padrini e madrini nei sacramenti

Per una maturazione nell'amministrazione dei sacramenti. I padrini scelti fra le persone che hanno già accompagnato la crescita del cresimando.

“Coloro che sono candidati alla cresima, unitamente alla famiglia e al parroco, scelgano il padrino e/o la madrina tra i catechisti e/o gli educatori della comunità che hanno accompagnato il cresimando/a nel percorso di fede in preparazione ai sacramenti dell’Iniziazione cristiana. In caso contrario, come prevedono le già citate Premesse al Rito della Confermazione, si potrà scegliere come accompagnatore uno dei genitori”. E’ quanto si legge in un decreto della diocesi di Rossano-Cariati, che in linea con “l’attenzione che la Chiesa da alla crescita e alla maturazione dei credenti mediante i percorsi dell’Iniziazione cristiana”, intende richiamare tutte le comunità sull’importanza dell’accompagnamento dei genitori e sul valore della scelta dei padrini, sia nel Battesimo che nella Cresima. Il vescovo, monsignor Giuseppe Satriano, nel decreto che entrerà in vigore dal 16 aprile, evidenzia che “l’antica tradizione della Chiesa vede nel padrino scelto nella comunità, colui che si affiancava alla vita del neofita introducendolo, con la testimonianza dei costumi, al senso di una vita credente. Al padrino e alla madrina, oggi come ieri, è chiesta una coerenza di vita cristiana al fine di sostenere, con l’esempio, la crescita nella fede del battezzato e/o del giovane cresimando”.

La pubblicazione del decreto è stata accompagnata dall’invio di una lettera indirizzata ai parroci, ai catechisti, nonché ai cresimandi della Diocesi e ai loro genitori. “È da un po’ di tempo che come vostro pastore – scrive nella lettera mons. Satriano rivolgendosi ai cresimandi – unitamente all’intero presbiterio, sto pensando a questo momento della vostra vita, troppo spesso banalizzato da atteggiamenti festaioli, privi di senso cristiano e improntati ad una celebrazione dove il regalo e la cornice esteriore prendono il sopravvento sul senso autentico di ciò che si è chiamati a vivere. In tal senso c’è da registrare una flessione negativa nei criteri di scelta del padrino e/o della madrina, non sempre individuati per la loro coerenza di vita credente, ma piuttosto per criteri che niente hanno a che fare con quanto la Chiesa richiede da sempre”. Talvolta – secondo il presule calabrese – s’incorre “in spiacevoli e sgradite conseguenze, quando si invitano, ad occupare il ruolo di padrino o madrina, persone che si trovano a vivere in dissonanza e in modo non conforme a quanto chiede la Chiesa”. La diocesi specifica che il decreto emanato avrà “validità triennale, ad experimentum. Potrà essere confermato o abrogato a secondo se saranno ritenute superate le ragioni pastorali da cui è scaturito”. Il testo integrale sia del decreto che della lettera posso essere consultabili sul sito diocesano www.rossanocariati.it.