Territorio
Un gesto di carità che apre le porte all’anno giubilare della Speranza

L’inizio del nuovo anno è stato contrassegnato da un gesto di carità che ha portato speranza in molti cuori. Quella promossa da don Giampiero Fiore, parroco della Chiesa di Santa Maria Maggiore in Padia e Consigliere spirituale del Rinnovamento nello Spirito, è stata un’iniziativa che ha raggiunto la sensibilità dell’intera comunità acrese che, prendendo parte alla gratuità del dono, ha consegnato ai fratelli rifugiati della tendopoli San Ferdinando centinaia di coperte e piumoni. Destinatario precipuo della donazione è stato Bartolo, fondatore della comunità “Il Cenacolo” di Maropati, una realtà che da oltre venticinque anni accoglie immigrati e famiglie in difficoltà, mettendo sempre al centro la dignità delle persone. La sua storia, trasmessa su Rai3 nel programma “I dieci comandamenti” condotto da Domenico Iannacone, continua ad essere esempio della fede e della solidarietà più autentiche. “Bartolo non comanda, non dirige. Vive nelle storie e nelle difficoltà delle persone, abitando ogni giorno la loro realtà con amore e dedizione” ha dichiarato don Giampiero Fiore. Sottolineando l’importanza del disinteresse nella carità più vera, ha aggiunto: “Come il buon samaritano siamo in viaggio. L’essere pellegrini, viandanti nella vita, rivela la bellezza dell’umanità che abita l’uomo perché siamo abitati dalla presenza del Signore, Dio della Speranza, del domani, di ciò che viene”. Parole cariche di senso che in questo tempo giubilare invitano a intraprendere un cammino di rinnovamento spirituale sincero. Ogni giorno Bartolo fa visita alla tendopoli. Lì, dove la dedizione trova il compimento di una promessa fatta alla Madonna, riscopre un contraccambio in riconoscenza che non ha eguali. “Papà Africa”, così lo chiamano: un appellativo che sintetizza più di altri quella premura tipica del Padre che è cura, dedizione e attenzione. Le coperte distribuite dalla comunità acrese non sono solo un aiuto contro il freddo, ma un segno tangibile della solidarietà, dell’amore e della vicinanza di una società che sa vivere nel segno dell’accoglienza; un esempio luminoso di come la speranza possa avere vita propria nell’attenzione alla cura verso il prossimo. L’impegno quotidiano di Bartolo e la vicinanza solidale rinnovata dal territorio cratense rappresentano un richiamo a vivere con autenticità il cammino verso un mondo più giusto e accogliente.