Un Natale di accoglienza e di fraternità

Mons. Nolè ha celebrato in Cattedrale la essa con le comunità di migranti della diocesi. 

Una celebrazione sotto il segno della fraternità. E’ quella vissuta domenica scorsa in Cattedrale, quando l’Arcivescovo, monsignor Francesco Nolè, ha presieduto la Santa messa con le comunità di migranti che vivono nella diocesi. Un evento unico e nuovo per la Chiesa cosentina, per la cui realizzazione v’è stata la sinergia degli uffici Missionario e Migrantes. Particolarmente significative le presenza, richiamate, all’inizio della Santa messa, da Pino Fabiano, direttore Migrantes. Nella chiesa madre bruzia sono convenute rappresentanze delle comunità nigeriane, polacche, filippine, ecuadoregne, nonché delle Chiese sorelle di Romani e di Russia. i gruppi sono stati accompagnati dai rispettivi sacerdoti e guide, che hanno concelebrato con l’Arcivescovo. “Questa sera rappresentiamo l’umanità intera”, ha detto salutando i presenti mons. Nolè. “Mi rivolgo a quanti hanno lasciato la famiglia, gli affetti, la casa, la patria, per necessità, per sfuggire a una situazione difficile, per il lavoro. Sappiate che siete i privilegiati del Signore”. Il Vescovo cosentino ha ricordato, a proposito, che “quando Gesù è venuto sulla terra i primi a saperlo furono i pastori, gente nomade, proprio quelli che lasciano la famiglia per il lavoro”. Anzi – ha aggiunto – “gli stessi Maria e Giuseppe lasciano la loro casa”. Mons. Nolè, che ha commentato le letture della domenica, ha invitato a “raccogliere l’augurio di pace del Signore, che ci invita a essere in pace con i fratelli, per essere operatori di quella pace che non ha barriere né confini”. Questo, per l’Arcivescovo, il messaggio che viene dal Natale. “Siamo chiamati ad accogliere la presenza di Gesù che ci inquieta, ci crea scomodità. Il Natale non è la festa del consumo, deiregali, ma un tempo per chiederci da che parte stiamo, se da quella del Signore o da quella del mondo”. Eppure – la chiosa di mons. Nolè – “la luce viene a illuminare la nostra mente e riscaldare il nostrocuore”.