Un percorso di accoglienza

Prezioso il lavoro portato avanti dall'Ufficio per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi bruzia.  

Il 16 aprile presso il Chiostro di San Domenico, a Cosenza, si è celebrata – organizzata dall’Ufficio Diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo insieme alla Comunità Ebraica di Napoli, che estende la sua giurisdizione su tutto il Meridione – la XXIX Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra Cattolici ed Ebrei. Relatori Rav Gadi Piperno e don Dario De Paola.

Il dialogo tra Cattolici ed Ebrei è il risultato di un lungo cammino iniziato già con la creazione, durante il Concilio Vaticano II, del Segretariato per la promozione dell’unità dei Cristiani,  abilitato a gestire anche le relazioni tra la Chiesa Cattolica e l’Ebraismo. Oggi prende il nome di Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità dei Cristiani.

Per volontà  di Papa Paolo VI, il 22 ottobre 1974 venne istituita, con la dipendenza dal Segretariato, la Commissione per i rapporti religiosi con l’Ebraismo, che, attualmente,  è responsabile di due importanti dialoghi istituzionali internazionali e cura i contatti con tutte le organizzazioni e i gruppi ebraici che intendono aprire relazioni con la Santa Sede.

Offre inoltre la propria collaborazione e sostegno alle singole Conferenze Episcopali che a livello locale promuovono il dialogo cattolico-ebraico. Frutto di questa collaborazione è stata l’introduzione della Giornata dell’Ebraismo in molti paesi europei, e in Italia, nel settembre del 1989, l’istituzione della Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra Cattolici ed Ebrei.

Quest’ultima, dal 1994, è stata celebrata in collaborazione con la Comunità Ebraica, con la scelta di un tema comune: nel 2016 si è concluso il ciclo sul Decalogo e nel 2017 è  cominciato quello sulle Meghillot.

La Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra Cattolici ed Ebrei si pone, quindi, in una chiara continuità della volontà dei Padri conciliari e dell’azione di Papa Paolo VI e dei pontefici suoi successori, di pervenire ad una reciproca e sempre più profonda conoscenza, al superamento di ogni diffidenza o timore, alla costruzione di relazioni sempre più fraterne con le Comunità Ebraiche.

Nella nostra la Giornata  per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra Cattolici ed Ebrei, avente come tema il Libro delle Lamentazioni, celebrata da noi il 16 aprile, si è caratterizzata in modo molto significativo per la presenza come relatore di Rav Gadi Piperno, Responsabile del Progetto Meridione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

Già in dicembre, per la festa di Channukkah, abbiamo ricevuto la visita della Presidente dell’UCEI, che ha voluto incontrare tutte le autorità civili e religiose della nostra città. In quell’occasione Don Dario De Paola, Responsabile dell’Ufficio Diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo, ha portato i saluti del nostro Arcivescovo Monsignor Nolé e ha preso parte all’accensione delle luci.

Si stanno, ormai, progressivamente, sviluppando rapporti di reciproca conoscenza, stima, amicizia, fraternità e solidarietà tra le nostre Comunità – ben evidenziati nel suo intervento dal Dottor Roque Pugliese, Consigliere della Comunità Ebraica di Napoli-,  che vanno oltrepassando i confini della Diocesi e ci stanno portando nel cuore della Comunità Ebraica Italiana.

Rav Piperno ha infatti esordito nel suo intervento sottolineando il clima di  accoglienza della nostra Comunità, di cui era già a conoscenza, ma che ha percepito vivamente.  Accoglienza sottolineata dalla lampada, posta davanti al testo biblico oggetto della discussione, accesa insieme da Monsignor Nolé e da Rav Piperno. Accoglienza dell’altro e fraternità sottolineate dal nostro Arcivescovo nelle sue conclusioni. Accoglienza sperimentata nello studio e nel reciproco ascolto del testo biblico, come gioiosamente sottolineato nei saluti di Rav Piperno. Accoglienza della Parola tutta, lampada per i nostri passi, nella quale si radica e si rafforza la nostra fede, come testimoniato dai frutti della ricerca attenta e profonda di Don Dario De Paola.