Editoriali
Una briciola di bontà e sarà Natale
La riflessione del Cardinale Comastri al nostro settimanale sul Natale.
Curzio Malaparte (1898-1957), scrittore pungente e profondo, è arrivato alla fede e ha chiesto il Santo Battesimo un mese prima della sua morte: infatti è stato battezzato nel mese di giugno del 1957 ed è morto nel mese di luglio dello stesso anno, all’età di 59 anni. Perché ha esitato tanto prima di aprire il cuore a Gesù? Una causa è stata la festa del Natale non ben vissuta, non ben testimoniata da noi cristiani.
In occasione del Santo Natale del 1954 (tre anni prima di morire) Curzio Malaparte denunciò lo scandalo del Natale contro-testimoniato dai cristiani e scrisse quasi con sdegno: “Quando si avvicina il Natale, molti si preparano ad una grande ipocrisia. Non hanno nel cuore una briciola di bontà, non gli importa niente di chi soffre, covano invidie e gelosie e rancori con incredibile disinvoltura, tengono stretto il loro egoismo come se fosse un lingotto d’oro … e poi festeggiano il Santo Natale! No! No! Questa è ipocrisia”. Provate a dargli torto.
E il poeta triestino Umberto Saba (1883-1957) in occasione del Santo Natale scrisse: “Signore Gesù, siamo tutti uguali! Ricchi o poveri, istruiti o non istruiti è la stessa cosa. Ciò che ci rende differenti è la bontà. Sì, soltanto la bontà fa la differenza tra le persone. Signore Gesù, fa’ crescere in noi almeno una briciola di bontà”. Solo così sarà un vero Natale. Auguro a tutti con tutto il cuore che, in occasione del Natale, cresca in noi una briciola di bontà e tutti la vedano e la seguano come una stella che porta a Betlemme: porta a Gesù.
L’autore è Cardinale vicario di Sua Santità per la Città del Vaticano.