Una città che ha bisogno di proteggersi da noi stessi

Statue coperte a Cosenza per proteggerle da eventuali “attacchi” di maldestri festaioli o da idioti vandali

Per la nostra città questo carnevale 2018 (ma vale anche per questo del 2020 e per quello dello scorso anno, sperando che nel futuro vada meglio) è stata la consueta “passerella” di maschere e mascherine che con gioia e simpatia hanno colorato tutto il centro. Corso Mazzini è stato infatti preso d’assalto da intrepidi spiderman, spavaldi batman e bellissime principesse che con coriandoli e stelle filanti hanno riempito di colore tutto il corso. Ma passeggiando domenica pomeriggio nessuno ha potuto fare a meno di notare come le statue che fanno della nostra città uno dei musei a cielo aperto (MAB) più belli del sud Italia fossero state coperte con evidentissimi teli di plastica. Così più che travestirsi per il carnevale Ettore e Andromaca, La Bagnante, San Giorgio e il Drago e tutti le altre meravigliose opere che impreziosiscono il nostro corso, si sono dovute bardare per proteggersi da eventuali “attacchi” di maldestri festaioli o da idioti vandali. Infatti le bellissime opere hanno vissuto questo carnevale al contrario e, invece di mostrarsi nella loro bellezza, hanno dovuto correre preventivamente ai ripari. A me la cosa ha fatto soffrire e provocato un senso di tristezza. Così, lungi dal voler criticare la scelta di chi, penso all’amministrazione, ha voluto preservare prudentemente le nostre opere d’arte già preda di atti vandalici, mi è venuto subito da pensare quanta strada abbiamo ancora da fare. Dobbiamo abituarci ad essere circondati dalla bellezza e a saperla curare, rispettare e valorizzare… perché se è vero che l’amore per la cultura non ha mai arricchito nessuno (come scriveva Petronio nel Satyricon), di sicuro ci renderà migliori.