Una lettera ai giovani: dal Sinodo diocesano a quello convocato da papa Francesco. Reggio riparte dagli under 35

La diocesi reggina riparte dai giovani, il Vescovo Morosini: "siate protagonisti del mondo". Nei prossimi mesi ci sarà una vera e propria missione giovanile, intanto il presule invita i ragazzi a spendersi nelle comunità parrocchiali e nel volontariato.

“Non ho scritto questa lettera con una volontà dogmatica, ma per darvi un consiglio umano.  Valutate cosa mettere al centro della vostra vita, siate protagonisti”. Lo ha scritto monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, in una lettera rivolta ai giovani della diocesi dal titolo “Ripartiamo insieme”, che è stata diffusa domenica in tutte le parrocchie. La lettera arriva a un anno dalla conclusione del Sinodo dei giovani “verso un altro Sinodo, quello indetto da papa Francesco per l’ottobre del 2018”. “Se nell’anno appena trascorso non mi avete sentito parlare del Sinodo, è perché ho preferito che si sedimentassero un po’ le impressioni e i giudizi su questa meravigliosa esperienza di Chiesa che insieme abbiamo vissuto” – ha scritto mons. Morosini. Per il presule, “il Sinodo ci ha aiutato a capire chi siamo, che tipo di pastorale giovanile conduciamo, il grado di maturazione ecclesiale raggiunto da voi giovani”. Da qui l’invito: “il cammino intrapreso deve continuare a vivere nei nostri quartieri, nelle nostre comunità parrocchiali, per le strade delle nostre città”. Il tipo di pastorale giovanile additato da mons. Morosini è quello della “vita come vocazione”, auspicando che i giovani siano “protagonisti del mondo”. Trattando della “centralità della persona” e del discernimento, il vescovo reggino ha esortato i giovani “ad aprirvi al volontariato sociale” – nella certezza che “il contatto con la sofferenza e le povertà di tanti nostri fratelli vi aiuterà a capire più le assurdità del consumismo”. “Ripartire dal Sinodo” – per il vescovo di Reggio – significa anzitutto “ritornare alla formazione”, confrontarsi, “con verità ed onestà, sui grandi temi dell’affettività, del matrimonio, della rispetto della vita umana dalla nascita alla sua morte naturale”. A partire dalla famiglia, per “coinvolgerla di più e meglio nell’impegno educativo”. “Ai genitori chiedo di guardare negli occhi i loro figli. A voi giovani suggerisco di aprire il cuore ai vostri genitori”. Il servizio missionario in parrocchia e la trasmissione della fede al centro della riflessione: “siate coraggiosi nel dimostrare la fede e nel saper dire di fronte al mare: io sono cristiano. Vi auguro di lasciarvi raggiungere, interpellare, stupire da colui che è la nostra gioia, quella vera”.