Una Porta Santa speciale

“L’Église en chemin vers l’Année Sainte de la Miséricorde Créant une immense surprise, le Pape François a annoncé le 13 mars dernier, au cours d’une célébration pénitentielle à la basilique Saint-Pierre, l’organisation d’une année jubilaire, une Année Sainte de la Miséricorde, qui s’ouvrira le 8 décembre prochain, jour de la fête de l’Immaculée Conception, et en cette année 2015, du 50e anniversaire de la clôture du Concile Vatican II”.

Questa scritta in lingua francese esprime la gioia della Chiesa centrafricana per l’annuncio di papa Francesco di indire un Giubileo della misericordia.

Probabilmente allora nella diocesi di Bangui non avrebbero nemmeno immaginato che il Papa, con un vero e proprio colpo di scena, avrebbe detto di “avere in animo” di aprire la Porta Santa proprio nella capitale del Centrafrica, il 29 novembre prossimo, in occasione della visita pastorale in Kenia, Uganda, e appunto nel Paese centrafricano. È proprio vero che Bergoglio non smette mai di stupire, e comunque l’apertura della Porta di Bangui, che a questo punto di certo avverrà, sarà certamente un momento storico per la Chiesa locale, oltre che un segno efficace di come la misericordia del Signore penetri e abiti i cuori di tanta gente che negli anni ha sofferto e soffre per guerre e problemi sociali vari.

Un segno, dunque, che quasi fa fare all’orologio del Giubileo un passo indietro di lancette, eppure un segno ancora una volta profetico di quella opzione preferenziale per i poveri, per le periferie, attraverso il quale papa Francesco vuole incarnare le beatitudini del Vangelo, quelle che aveva commentato nella festa di Tutti i Santi, descrivendole come la strada della felicità. Una Chiesa povera e per i poveri, per un Giubileo veramente diffuso e contagioso, come l’amore di un Padre che, da sempre e per sempre, fa sorgere il suo sole sui buoni e sui cattivi. Specialmente in quella fascia di terra dove lo zenit è veramente a un passo.