Una preghiera per i cristiani perseguitati

Nelle prove accettate a causa della fede, la violenza è sconfitta dall’amore, la morte dalla vita. Nel 2014 sono stati uccisi 23 operatori pastorali.

Con il suo martirio, Stefano onora la venuta al mondo del Re dei re, dà testimonianza di Lui e offre in dono la sua stessa vita nel servizio per i più bisognosi. E così ci mostra come vivere in pienezza il mistero del Natale”. Lo ha detto, stamattina, Papa Francesco, all’Angelus, nella festa di Santo Stefano il primo martire, le cui eroiche virtù sono descritte negli Atti degli Apostoli. “Il Vangelo di questa festa – ha ricordato Bergoglio – riporta una parte del discorso di Gesù ai suoi discepoli nel momento in cui li invia in missione. Dice tra l’altro: ‘Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato’. Queste parole del Signore non turbano la celebrazione del Natale, ma la spogliano di quel falso rivestimento dolciastro che non le appartiene”. Infatti – ha proseguito Francesco – “ci fanno comprendere che nelle prove accettate a causa della fede, la violenza è sconfitta dall’amore, la morte dalla vita”. Per questo ha invitato i cristiani a una vita coerente con la propria professione di fede. “Preghiamo perché, grazie anche al sacrificio di questi martiri di oggi, si rafforzi in ogni parte del mondo l’impegno per riconoscere e assicurare concretamente la libertà religiosa, che è un diritto inalienabile di ogni persona umana”.  Nel mondo non si ferma la violenza contro i cristiani. Anche il 2014 ha fatto registrare violenze e uccisioni di sacerdoti e laici. Sono 23 gli operatori di pastorale attivamente impegnati nel mondo che negli ultimi dodici mesi hanno perso la vita.