Sport
Una sconfitta pirotecnica, in Cosenza – Lecce ha vinto lo spettacolo
La prima sconfitta al Marulla per i Lupi con un risultato incredibile. I salentino bravissimi sulle fasce e ad agire al momento giusto in contropiede. Alla fine applauso per tutti.
Potremmo definire zemaniana la prestazione offerta dal Cosenza nella gara casalinga contro il Lecce, persa di misura (3-4) e giocata fino all’ultimo soffio. I rossoblu per la prima volta perdono in casa in questo campionato, subendo ben quattro gol, nonostante i tre siglati. Cade l’imbattibilità interna e quella che era la miglior difesa del torneo è stata scalfita dalle bordate del galeone leccese.
FASCE. La truppa di Piero Braglia è scesa in campo con la voglia devastante di portare a casa i tre punti, mentre il Cosenza, rimaneggiato nell’intelaiatura tattica da Roselli (4-3-3), è stato più attendista nella prima fase. I salentini hanno fatto delle fascie il loro terreno di caccia, approfittando dei grandi spazi offerti dai Lupi. Doumbia, Surraco e Lepore sono stati una spina nel fianco per la retroguardia rossoblu, apparsa in grande affanno. Da dire che Fiordilino ha giocato largo sulla fascia, in un ruolo non suo e ciò ha agevolato i veloci esterni giallorossi. Nel primo gol, Surraco supera senza affanni Blondett (in giornata no) e serve al centro per la testa di Moscardelli che trafigge un non lucido Perina. E’ stata questa la formula vincente del Lecce. Oltre a fare la partita, i pugliesi hanno sfruttato le ripartenze sulle fascie per poi accentrarsi subito in area, cercando, tra le prime soluzioni, la testa di Moscardelli. I Lupi per una mezz’ora riorganizzano le idee e riescono a trovare il pareggio. E’ un contropiede coordinato perfettamente da Arrigoni il quale, dalla difesa, salta l’uomo, serve Cavallaro che innesca l’accorrente Ciancio, uno dei migliori in campo per i Lupi. Il terzino supera Perucchini e Cosenza, nel tentativo di deviare a lato, mette la palla in rete. Nella prima frazione i Lupi hanno regalato tanti spazi agli ospiti, ma, dalla loro parte, non hanno approfittato dei varchi leccesi.
RIPARTENZE. Tutti i gol del secondo tempo, da ambo le parti, sono nati da contropiedi. Questo è un fatto anomalo per i Lupi che, oltre a prendere 4 gol (seppur dal Lecce), 3 li hanno subiti in contropiede, la tattica utilizzata dai Roselli’s boys in questo campionato. Il ritrovato vantaggio del Lecce al 64°, Doumbia (che ha seminato il caos sulla corsia di competenza), lanciato da Moscardelli, sfreccia sull’out mancino distraendo Caccetta e la difesa che dimentica Surraco, servito, batte con un pallonetto Perina. E’ la prova di un desiderio di vittoria, una mentalità da capolista (che tutt’ora non è). I Lupi non demordono. Dopo un decina di minuti, nei quali Giorgio Roselli gioca e viene premiato per la carta La Mantia, i rossoblu giungono nuovamente al pareggio. Il neo-entrato La Mantia, raccogliendo un lancio dalle retrovie, serve al centro Cavallaro che, di prima intenzione, scarica un bolide fulminante per il portere Perucchini. Partita apertissima ad ogni esito di risultato. DOUBLE LECCE. Il Cosenza non è in grado di saldarsi e troncare la dinamica dei giocatori del Lecce che approfitta degli spazi creati dagli uomini di Roselli. Piero Braglia comprende che la vittoria è da ricercarsi sulle corsie laterali. Infatti il tecnico le rinforza con l’innesto di Caturano che, accentrandosi all’80° in area, scarica la rasoiata al centro. Tedeschi rinvia male e imbuca la sua stessa porta. E’ un piccolo monologo salentino. Passano 4 minuti e Moscardelli chiude la pratica. Abruzzese supera con un lancio la difesa rossoblu, l’attaccante ne approfitta saltando Perina e mettendo la palla nella porta, ormai, vuota.
CUORE… Davanti alla lieve superiorità tecnica del Lecce, i rossoblu cacciano fuori l’orgoglio e il cuore. Criaco, mandato in campo da Roselli, riaccende il motore rossoblu. All’87° libera Arrighini che devia in rete, ma per Guccini di Albano Laziale è fuorigioco (molto dubbioso). I Lupi protestano, ma non mollano. Cavallaro destreggia sulla corsia laterale. Con una sovrapposizione Cavallaro-Ciancio, il terzino crossa al centro trovando la testa di La Mantia che riaccende le speranze silane.
APPLAUSI. E’ un finale amaro per i Lupi. La sconfitta, osservando la classifica, pesa come un macigno. I rossoblu sono fuori dai playoff e si devono guardare le spalle dal Matera rifattosi sotto e ora e -3. Tuttavia, i tifosi applaudono la squadra, per la loro determinazione, convinzione, sacrificio che la partita non è stata mai virtualmente chiusa. La prestazione rossoblu, ricca di errori, ha nuovamente dimostrato che, nelle rimanenti 6 partite che difatto diventano 6 battaglie, il Cosenza può e deve continuare a lottare per un posto nei playoff. Come le partite di Zeman in cui si fanno tanti goal, me se ne prendono altrettanti, dando il tutto per tutto.