Una tavola rotonda per fare “rete”

Alla sala consiliare di Spezzano della Sila un incontro per parlare di mediazione familiare uno spazio oltre il conflitto

Una tavola rotonda, che ha visto coinvolte diverse associazioni territoriali, intitolata “La Mediazione familiare: spazio oltre il conflitto”, si è tenuta giovedì 19 pomeriggio presso la Sala Consiliare del Comune di Spezzano. A coordinare i lavori le due responsabili dello Sportello di Mediazione, attivo dallo scorso ottobre, a Spezzano della Sila e anche a Celico.

Si tratta di Maria Cristina Ciambrone, mediatore familiare e consigliere regionale A.I.Me.F. Calabria (Associazione Italiana Mediazione Familiare) e Maria Lina Lettieri, vice consigliere regionale A.I.Me.F. Calabria. L’evento è stato fortemente voluto dall’assessore alla Pubblica Istruzione con delega alla Cultura, Rosa Monaco e da Maria Cristina Guido, presidente della Commissione delle Pari Opportunità.

Abbiamo avuto modo di intervistare per i lettori di Parola di Vita, la dott.ssa Maria Lina Lettieri, specialista in mediazione familiare scolastica e penale minorile, non soltanto per avere un riscontro sull’esperienza dello sportello di mediazione ma anche per porre qualche domanda su come si possano prevenire casi di bullismo e cyberbullismo nelle scuole.

Di che cosa si occupa la mediazione familiare?

La figura del mediatore è un facilitatore che aiuta le famiglie in crisi, in fase di separazione e di divorzio, ad affrontare in maniera costruttiva il conflitto. In generale, la mediazione serve ad abbassare la soglia di conflittualità in contesti diversi.

Che cosa è emerso dalla tavola rotonda?

Lo sportello di mediazione a Spezzano e a Celico nasce sul modello di progetto avviato in precedenza dal Comune di Mendicino, gestito dalla collega Ciambrone. Ci siamo rese conto, però, che l’utenza in Sila non era elevata. Allora, ci siamo rivolte ai referenti locali per chiedere loro di “fare rete” nel divulgare le finalità e servizi messi a disposizione in favore di chi risiede nelle aree silane.

Può essere d’aiuto la mediazione nella prevenzione di casi di bullismo nelle scuole?

Sì, certamente. Gli strumenti di cui disponiamo sono volti a stimolare all’ascolto attivo tra studenti, nel contesto gruppo classe e nel rapporto tra docente e discente. La presenza del mediatore nelle scuole può senza dubbio aiutare nel prevenire atti di bullismo e cyberbullismo, per aprire nuovi canali di comunicazione.

Quale riscontro hanno dato i servizi di sportello di mediazione?

Lo sportello, attivo tutti i giovedì a sedi alterne, offre all’utenza servizi di mediazione gratuiti per la gestione di conflitto familiare e di crisi nel rapporto genitore-figlio. Viene garantito ascolto a tutela della dignità e, nella massima riservatezza, a tutela delle persone che si rivolgono a noi in cerca di un supporto e orientamento. La mediazione trasforma, quindi, i conflitti e crea opportunità.