Usura e famiglia, una vera emergenza sociale

Mons. D'Urso, presidente della Consulta nazionale antiusura, è intervenuto a Cosenza in un convegno. 

“Il 40,2% delle famiglie, appartenenti alle fasce di reddito medio- basse, si troverebbero in difficoltà se dovessero affrontare una spesa imprevista di 800 euro. Il 14% di esse, titolari di un mutuo, negli ultimi anni hanno avuto e hanno problemi a rimborsare le rate. Il 18% al di sotto della soglia di reddito di 24.310 euro lordi, nei mesi invernali, hanno gravi difficoltà per pagare le rate del riscaldamento”. Sono alcuni dei dati delle famiglie “strangolate dal sovraindebitamento” riportati da monsignor Alberto D’urso, presidente della Consulta nazionale antiusura, che a Cosenza è intervenuto nella convegno “Usura e famiglia. Emergenza sociale”. “Queste cifre preoccupanti risentono delle conseguenze della crisi economica del 2008 e che ancora non vede la parola fine”. Mons. D’urso rileva come “il ceto medio è sempre più sotto usura. Impiegati, piccoli professionisti, ma anche pensionati: la crisi morde e a rivolgersi agli strozzini non sono più solo gli imprenditori o i giocatori d’azzardo. In questi ultimi nove anni molti soggetti che si sono rivolti alle nostre fondazioni antiracket e antiusura dislocate sul territorio nazionale avevano un reddito fisso ma poi, senza più lavoro e nel bisogno, hanno cominciato a chiedere o richiedere aiuto alle famiglie della porta accanto. Quello del fenomeno dell’usura della porta accanto, del vicino di casa, è un fenomeno che sta ritornando ed è in crescita specie al Nord, terra di conquista delle mafie”. Il presidente della Consulta ricorda come “a livello generale il fenomeno dell’usura in Italia si è espanso e i reati riscontrati dalle forze dell’ordine sono cresciuti del 30 per cento”. “Numeri – sottolinea mons. D’urso- che fotografano purtroppo solo la punta dell’iceberg, visto che solo una minoranza tra le vittime trova il coraggio di denunciare i propri carnefici. Inoltre, sono sempre di più le donne che rischiano di soffocare nelle spire degli strozzini”. Anzi, specifica il sacerdote, “l’usura è più diffusa di quanto studi, ricerche e statistiche riescano a dimostrare e questo perché è un fenomeno ancora largamente sommerso che vegeta nel silenzio, nell’omertà, nel buio legato non poco alla malavita e perciò alle minacce affidate non raramente alla manovalanza”Diversi i dati esplicitati: “sono 38 milioni le posizioni di sovraindebitamento invase da recuperare e se allarghiamo lo spazio ad un altro fenomeno di indebitamento e di disperazione usuraio in campo nazionale, quello delle esecuzioni immobiliari, il complesso di queste lievita fino a raggiungere 540 mila euro nell’arco di dodici mesi. Le fondazioni antiusura di vendita immobili ne hanno impedite tante e di queste operazioni di prevenzione e di solidarietà bisogna essere orgogliosi”. Poi c’è l’azzardo, “che produce 96 miliardi di euro l’anno, oltre mille euro a testa”. 

“Bisogna insistere con la cultura della prevenzione da rilanciare, con la solidarietà personale e con una economia di comunione, in rete ed istituzionale credibile”. Fra gli antidoti al dilagare dei fenomeni di usura, questi vede anche “la cultura dell’educazione alla legalità, ad esempio con l’accompagnamento delle persone che hanno il coraggio della denuncia: assistere non solo per inoltrare la denunzia, ma anche lungo tutto il percorso processuale”.  Mons. D’Urso ha evidenziato come “gran parte del fenomeno usurario resta sommerso, nascosto, non denunciato, a tutto vantaggio di chi specula sulla povertà e sui problemi arricchendosi, siano essi delinquenti di professione o professionisti delinquenti”. Per il presidente della Consulta nazionale, tra le soluzioni, “possono essere previste tante iniziative finalizzate a dar vita a un futuro di responsabilità personale, di coinvolgimento istituzionale, familiare, ecclesiale: è necessario credere e operare per promuovere l’economia della comunione.  Non mi stancherò mai di ripetere che l’economia deve porre al centro la persona e non il profitto, frutto tante volte della disumana e disonesta ricchezza”. Mons. D’Urso evidenzia come “una piccola scossa potrà darla, anche quest’anno, la Giornata per le vittime dell’usura il prossimo 21 settembre. La piaga dell’usura, per essere debellata, ha bisogno del coinvolgimento di tutti: istituzioni, famiglie, banche, persone”. Infatti, ha concluso, “solo un lavoro in rete, solo una cultura veramente umana, condivisa, attenta ai valori evangelici, può farci guardare ad un futuro senza scarti, Senza periferie e senza persone sotto schiaffi. Il futuro ha bisogno non di spettatori, ma di protagonisti e testimoni”.