Sport
Villapiana in festa per Javier Zanetti!
Turisti in delirio per l'arrivo del fuoriclasse ex Inter. Invasa la località turistica dove l'argentino trascorre le vacanze
VILLAPIANA. Quando un uomo si contraddistingue nella vita mostrando umiltà, rispetto, educazione, fair play, solidarietà, possiamo affermare che questi è un campione. Quando parliamo di Javier Aldemar Zanetti, calciatore di indiscusse qualità e di eccelsa umanità, la descrizione fornita poc’anzi combacia alla perfezione. E’ quanto successo a Villapiana, nota località turistica calabrese, che ha l’onore di ospitare l’ex capitano nerazzurro in vacanze con la sua famiglia. Un’intera città in fibrillazione, dal tradizionale passaparola tra la spiaggia alle foto postate sui social. La presenza del dirigente dell’Inter ed ex giocatore si diffonde e, in una manciata di minuti, il lido ospitante Zanetti si riempie di centinaia di persone per cercare in tutti i modi di scattare una foto, un selfie, stringere la mano, firmare un autografo, da un uomo, prima che calciatore, che, nato in Argentina, nel sobborgo portuale di Partido di Avellaneda, venuto alla ribalta nel globo certamente per la sua bravura nel calcio, ma, soprattutto, per la capacità, in ogni occasione, di restare calmo, dialogare, senza offendere, confrontarsi educatamente, essere rispettoso, stringere la mano all’arbitro anche nei momenti di massima tensione agonostica. Villapiana ha abbracciato “Pupi”.
Su di lui tante le testimonianze di stima da parte del mondo calcistico.
“Primissimo allenamento, facciamo possesso palla. Lui non la perde mai, gli resta sempre incollata al piede. Quel giorno pensai che avrebbe fatto la storia dell’Inter.” ha detto su di lui Beppe Bergomi. Fu il primo colpo dell’era Moratti. Dal lontano 1995, anno di insediamento di Massimo Moratti, Zanetti lavorando ottiene la fascia da capitano. In campo era un frecciarossa, macinava chilometri dando la spinta ideale a tutta la squadra. Al 90° percorreva la fascia come se si fosse al 15° del primo tempo. Anche a 40 anni entrava in campo sapendo di fare la sua parte svolgendola senza far pesare l’età, ma tenendo conto ad una causa, dipinta di nero e di azzurro, a cui ha giurato eterna fedeltà. “Ho sognato di chiudere la mia carriera all’Inter, la mia casa, ed è un orgoglio poterlo fare”, disse il 6 maggio 2014. Anche qua troviamo un altro elemento che conferma quanto detto nella prima riga. Avrebbe potuto prendere diverse strade, avviarsi verso la via della Seta che portava ai milioni cinesi oppure imbarcarsi per il “Nuovo Mondo” (come lo era nel XV secolo). Poteva finire la sua carriera, restando un simbolo dell’Inter, senza variare la stima con la tifoseria, accentuando il lato economico. Decise di restare nella città meneghina confermando la sua partecipazione al progetto del biscione da vice presidente.
E anche il complimento di un altro pilastro dello sport mondiale.
“L’avversario più difficile che abbia mai incontrato è stato Javier Zanetti. Lo incontrai per la prima volta nel ’99, ai quarti di Champions. Lui terzino destro, io ala sinistra. M’impressionò per le sue qualità: rapido, potente, intelligente, esperto. Ci ho giocato contro altre due volte. È stato l’avversario più duro in assoluto. Un campione completo” così ha detto su di lui Ryan Giggs, bandiera del Manchester United. Eccellente nella fase di interdizione e cardine della squadra nel momento di creazione del gioco nonché un fulmine sulle corsie laterali. 1114 partite disputate, lo straniero con più presenze in Serie A (615, 137 consecutive), calciatore con più presenze nella storia dell’Inter (858), capitano con più presenze in Champions League (82). Con il biscione ha giocato 73.284 minuti
Non solo di calcio è fatto Zanetti. Nel 2012 insieme a sua moglie Paula fonda la Fondazione Pupi organizzazione non-profit che si occupa di fornire il necessario sostegno economico ai bambini disagiati, e alle loro famiglie, nella zona di Buenos Aires. Allungare la mano a chi ha bisogno, a chi necessità, è un obiettivo di Javier. Per questo Villapiana era entusiasta, sconvolta di emozione per la presenza di un uomo come Zanetti.
Sopra Zanetti in foto con Stefano de Angelis, vice allenatore del Cosenza calcio.