Acli, ceto medio sempre più povero
È quanto emerge dalla prima indagine elaborata dall’Osservatorio nazionale Acli dei redditi e delle famiglie.
Donne con meno di 40 anni e con un figlio. Sono loro ad aver pagato di più la crisi economica legata al Covid: in tre anni hanno perso il 35% del loro reddito. È quanto emerge dalla prima indagine elaborata dall’Osservatorio nazionale Acli dei redditi e delle famiglie, nato a giugno 2022 dalla collaborazione tra l’Area Famiglia delle Acli nazionali, il Caf Acli e l’Iref.
Lo studio ha analizzato lo stato di salute delle famiglie italiane prima e dopo il Covid per capire come la pandemia abbia influenzato la disponibilità di reddito e le scelte di spesa. L’analisi si basa su un panel di 974.000 dichiarazioni dei redditi, in forma anonima, effettuate presso il Caf Acli negli anni 2019, 2020 e 2021. Il panel preso in considerazione è stato suddiviso in quintili di reddito equivalente e comparato in questi tre anni. Nel periodo 2019-2021, un terzo dei contribuenti (326mila persone) ha avuto un aumento del reddito, i restanti due terzi (611mila contribuenti) ha, invece, visto il proprio reddito diminuire. Tra coloro che hanno subito una diminuzione, la metà ha avuto una perdita poco significativa (sino a 410 euro nel biennio), un altro 2,5% ha perso sino a 1.200 euro. Il 3,6% del panel ha perso oltre il 35% del reddito: la perdita ha un valore mediano di 6.200 euro, con il primo 25% di cittadini che ha visto svanire in tre anni sino a 3.700 euro e l’ultimo 25% che ha avuto una contrazione superiore a 10.000 euro. Sono per lo più lavoratori a basso reddito che a causa della crisi sanitaria ed economica sono stati licenziati o hanno subito un deciso ridimensionamento del proprio impegno nel mercato del lavoro. Il profilo anagrafico rivela che il 30,9% ha meno di 40 anni e che il 66,6% sono donne con almeno un figlio.
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