Anche Cosenza si mobilita per il Family Day
I perchè andare a Roma della sezione cosentina del Comitato Difendiamo i nostri figli
Partecipare alla manifestazione del prossimo 30 gennaio è fondamentale perché non si può restare inerti mentre la famiglia viene distrutta e i bambini ridotti a merce dall’ideologia gender e dalle leggi che sta ispirando”. A confermarlo sono Luigi Spinelli e Giacinto Tavernese, referenti del Comitato Difendiamo i nostri figli per la nostra città. Il disegno di legge sulle unioni civili, che sarà discusso in Senato dal prossimo 28 gennaio sta sollevando una serie di dibattiti, e per sabato 30 è stata organizzata la seconda manifestazione di piazza in otto mesi con il fine di scongiurare tutte quelle previsioni contenute nella proposta legislativa e che rischiano, a detta dei promotori, di minare l’istituto della famiglia. Il Comitato, nato spontaneamente per la manifestazione del 20 giugno scorso, si è poi istituzionalizzato e da diversi mesi ormai difende, tra le altre cose, “il diritto alla vita di ogni essere umano, dal concepimento alla morte naturale, come fondamento di ogni altro diritto (Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, art. 3). E ancora: “promuovere, difendere e tutelare, ad ogni livello, la famiglia quale società naturale fondata sull’unione matrimoniale fra un uomo ed una donna, luogo sociale ed antropologico idoneo per la nascita, la crescita e la cura della prole (Costituzione della Repubblica art. 29, 30, 31), affermare e difendere il diritto di ogni bambino ad avere e crescere con una mamma/femmina ed un papà/maschio”. “Difendiamo i nostri figli è un comitato nato spontaneamente, aconfessionale, a cui hanno aderito diverse associazioni che già operavano in Italia” – spiegano Spinelli e Tavernese – che il 30 saranno a Roma per la manifestazione. Un comitato che ha raccolto il sostegno anche di movimenti cattolici e di altre confessioni, a dimostrazione che “la famiglia unisce le religioni”. L’interesse e la preoccupazione verso il ddl Cirinnà è infatti trasversale, e vede soprattutto i cattolici in prima linea, dati i rischi nel disegno di legge, sia relativamente alla forma dell’inserimento delle unioni civili nell’ordinamento, sia relativamente all’adozione dei minori e alla sostanziale ratifica della pratica dell’utero in affitto. “Ci stiamo preparando alla manifestazione anche dialogando con alcuni parroci della nostra diocesi e avendo incontri con altre confessioni religiose e proponendo i motivi della nostra adesione alla manifestazione romana” – concludono.
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