Naturale non vi piace? Chiamatela famiglia- bio
Una lettera e la risposta. Tutto accade al Corriere Cesenate.
Parli di “famiglia naturale” e… apriti cielo! Natura? Naturale? Secondo natura? Non se ne parla proprio. E giù una sfilza di ragionamenti filosofici o “filo-qualchecosa” che pretendono di dimostrarti che, a livello “teorico”, o “epistemologico”, o al limite “ermeneutico”, non è più possibile neanche pensare a qualcosa che possa definirsi “naturale”, per il semplice fatto che la natura come tale non esiste, è solo un concetto culturale e tradizionale, i cui contenuti fluttuano nel tempo in base ai costumi dei gruppi sociali. Hai voglia a spiegare che, con quella semplice espressione - “famiglia naturale” - non intendevi certo aprire una disputa sui massimi sistemi della metafisica (altra parola oggi “impronunciabile”) aristotelica, ma solo servirti del linguaggio comune per indicare che, da che mondo è mondo, un uomo e una donna che si amano e vivono la loro unione anche sessualmente, sono potenzialmente in grado di generare una nuova vita. Mentre in altri tipi di unione, bisognerà necessariamente ricorrere ad artifici tecnici. Non è né un’offesa, né una discriminazione: è semplicemente “naturale” (ci siamo ricascati!).
Pensieri simili devono essere passati nella mente di un lettore del “Corriere Cesenate” (settimanale cattolico di Cesena), spingendolo a scrivere una lettera al direttore - regolarmente pubblicata (leggi il testo) - con uno stile molto diretto e franco. “In un mondo che vuole essere libero dagli invadenti interventi umani - scrive - e preferisce energie bio, alimenti bio, pannolini bio, farmaci omeopatici, case a impatto zero, certificazioni green e altro, ci può essere qualcuno che difende l’uomo non creato in laboratorio?”. E, continuando il suo ampio ragionamento, lancia la sua proposta: se la modalità di famiglia esistita per centinaia di migliaia di anni (ben più antica del cristianesimo!) non può più essere definita “naturale”, magari chiamiamola “famiglia bio”, o “famiglia green”, termini oggi sicuramente più “trendy”. Ma con la netta coscienza che la sostanza non cambia. Ha proprio ragione Papa Francesco quando ci ricorda che “la realtà è più importante dell’idea” (EG 231), le parole non hanno certo il potere di mutare i fatti. E allora, perché attaccarsi tanto ai termini per negare l’evidenza?
Dunque, caro lettore, siamo dalla tua parte. E se questo serve a sciogliere qualche nodo in più nel difficile dialogo contemporaneo, da oggi la “famiglia bio” ha dei nuovi sostenitori: eccoci!
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