Scuola. Anche quest'anno l'incertezza sulle cattedre
Ogni volta che comincia l’anno scolastico si assiste a un carosello di insegnanti
Siamo alla vigilia dell’apertura di un nuovo anno scolastico e come ogni volta uno dei problemi più importanti da affrontare sarà quello della copertura delle cattedre. Nelle scorse settimane c’è chi ha sottolineato il tema dell’emergenza, parlando di una scuola “in ostaggio del precariato”, con conseguenti gravi danni “per studenti, docenti e futuro del Paese”.
In effetti il problema esiste da anni ed è di difficile soluzione. Ogni volta che comincia l’anno scolastico si assiste a un carosello imbarazzante di insegnanti su cattedre che non sono ancora assegnate, nomine che arrivano in ritardo, trasferimenti all’ultimo minuto. Pochi sono i fortunati che possono beneficiare di un corpo docenti stabile e consolidato.
Lo scrittore e docente Eraldo Affinati, intervenendo sui media ha sottolineato tra l’altro come i mesi iniziali dell’anno scolastico, che dovrebbero essere quelli dedicati in particolare all’accoglienza e alla conoscenza reciproca tra studenti e docenti, siano a rischio di essere sprecati, dominati da un clima di provvisorietà. Il carosello delle cattedre finisce infatti per privare ragazze e ragazzi di punti di riferimento stabili, cosa che ha sicuramente ripercussioni negative sulla loro formazione e sulla loro capacità di apprendimento.
Il danno è poi anche per gli stessi docenti, spesso costretti a cambiare ambiente, a muoversi da una scuola all’altra in attesa di una cattedra definitiva. Anche per loro, insomma, esiste il peso dell’incertezza e della precarietà che certo danneggia la qualità dell’insegnamento.
C’è da augurarsi che la stagione concorsuale già avviata possa contribuire a mitigare i disagi il prima possibile.
Intanto durante l’estate il Ministero ha segnato un punto importante sul piano dei contenuti didattici, con la definizione delle nuove linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica; sostituiranno quelle vecchie con l’aggiunta di ulteriori contenuti e la ridefinizione di traguardi e obiettivi di apprendimento a livello nazionale.
Il ministro Valditara ha presentato le nuove Linee come “uno strumento di supporto e di guida per tutti i docenti ed educatori chiamati ad affrontare, nel quotidiano lavoro di classe, le sfide e le emergenze di una società in costante evoluzione e di cui gli studenti saranno protagonisti”.
Il documento programmatico si ispira ai valori del dettato costituzionale e – ha insistito il Ministro – promuove “l’educazione al rispetto della persona umana e dei suoi diritti fondamentali valorizzando principi quali la responsabilità individuale e la solidarietà, la consapevolezza di appartenere ad una comunità nazionale, dando valore al lavoro e all’iniziativa privata come strumento di crescita economica per creare benessere e vincere le sacche di povertà, nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita”.
Tra le principali novità, elencate da una nota del Ministero, compaiono l’educazione “all’uso etico del digitale, per valutare con attenzione ciò che di sé si ‘consegna’ alla rete”, insieme all’educazione “all’uso responsabile dei dispositivi elettronici, nella consapevolezza che l’uso corretto delle tecnologie è quello che potenzia l’esercizio delle competenze individuali, non quello che lo sostituisce”.
E gli smartphone? Divieto di utilizzo, anche a fini didattici, dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola secondaria di primo grado.
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