Svimez: Italia “unita” dalla recessione ma al Sud e in Calabria andrà peggio
Analisi della situazione socio - economica: aumenta il divario Nord - Sud.
Lo Svimez ha analizzato la situazione socio-economica e, per il 2021 tutti i segnali indicano, purtroppo, l’aumento della divaricazione interna alle macro-ripartizioni Centro-Nord/Mezzogiorno: 3 regioni al Nord ripartono con minori problemi; il resto del Nord e quelle del Centro vedranno l’aggravamento delle difficoltà; parte del Centro “scende” metaforicamente giù a Sud, proprio mentre il Mezzogiorno accentua i pericoli di frantumazione fra regioni meglio attrezzate a far fronte alla crisi “post-covid” ed altre che, invece, rimarranno bloccate in quella che rischia di divenire “crisi di sistema” da cui sarebbe quasi impossibile uscire.
Si tratta delle “Previsioni regionali Svimez per il 2020” che mostrano le istantanee di un Paese paradossalmente “unito” da una recessione senza precedenti. Gli effetti economici della pandemia si diffondono a tutte le regioni, nonostante la crisi sanitaria abbia interessato soprattutto alcune realtà settentrionali. Il primato negativo del crollo del Pil spetta ad una regione del Sud, la Basilicata -12,6%, solo marginalmente colpita dalla pandemia e ad una del Nord, il Veneto -12,2%, una di quelle più colpite. Tra le regioni meridionali, le più reattive nel 2021 Basilicata (+4,5%), Abruzzo (+3,5%), Campania (+2,5%) e Puglia (+2,4%), confermando la presenza di un sistema produttivo più strutturato e integrato con i mercati esterni. Ci sarà però anche un Sud dalla ripartenza frenata: Calabria (solo +1,5% dopo la perdita, nel 2020, di ben -6,4), Sicilia (+1,3%), Sardegna (+1%), Molise (+0,9%). Segnali preoccupanti di isolamento dalle dinamiche di ripresa esterne ai contesti locali, conseguenza della prevalente dipendenza dalla domanda interna e dai flussi di spesa pubblica.
Le regioni meridionali avrano una riduzione meno intensa dei redditi nel 2020 ma, al tempo stesso, un recupero più debole nel 2021. È il caso di Calabria, Molise, Sardegna e Sicilia, che non recupereranno le perdite del 2020. Le decisioni di consumo delle famiglie sono condizionate dalla dinamica dei redditi: la spesa cala bruscamente in tutte le regioni con la variabilità interna alle macro-aree correlata a tale parametro. Nelle regioni del Centro-Nord, in media, i consumi delle famiglie aumenteranno del 5,0% recuperando solo metà della perdita del 2020; in quelle del Sud il recupero sarà meno di 1/3: +2,7% dopo la caduta del -9,0% (!!) del 2020. Decisamente stagnante sarà la spesa delle famiglie in Sardegna, Sicilia e Calabria.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento