E' la misericordia il fine comune di tanti santuari
Viaggio tra 20 luoghi di culto sparsi in Italia ed equamente distribuiti al Nord, Centro e Sud. In questo giubileo delle periferie tutte le diocesi saranno invitate a celebrare sul territorio, dall’8 dicembre, il sacramento della riconciliazione. Chiese dalla forte valenza simbolica che avranno l’occasione di trovare nuovo slancio attraverso l’organizzazione di iniziative per i pellegrini. Tra di loro anche il Santuario di San Martino di Finita, nella nostra diocesi.
È intorno a 12 lettere che ruoterà il Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco: m-i-s-e-r-i-c-o-r-d-i-a. Un anno (dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016) che sarà l’occasione per approfondire il vero significato di questa parola da sempre predicata dalla Chiesa e arricchita attraverso le opere e le testimonianze di santi e personalità autorevoli. Grazie a loro sono stati dedicati alla misericordia molti santuari italiani, scrigno di fede, d’arte e da sempre mete di pellegrinaggi. Figure come quelle di santa Faustina Kowalska, santa Margherita Maria Alacoque, santa Teresa di Gesù di Lisieux o madre Speranza hanno rilanciato con i loro esempi di fede “quella forza che tutto vince” o “la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato”. Hanno lasciato grandi eredità al culto della misericordia Giovanni XXIII, Paolo VI, san Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e ora anche Papa Bergoglio. La mappa dei Santuari. Sono 20 (ma probabilmente il numero non è esaustivo) i più importanti santuari dedicati alla misericordia sparsi in Italia ed equamente distribuiti al Nord, Centro e Sud. In questo Giubileo delle periferie tutte le diocesi saranno invitate a celebrare sul territorio, dall’8 dicembre, il sacramento della riconciliazione. Luoghi dalla forte valenza simbolica che, come fossero tutti legati da un filo comune, avranno l’occasione di trovare nuovo slancio attraverso l’organizzazione di iniziative per i pellegrini desiderosi di ottenere i doni spirituali dell’indulgenza giubilare. Suor Faustina. Centinaia le persone che ogni giorno trovano rifugio e speranza nel culto visitando la chiesa di Santo Spirito in Sassia, a Roma, divenuto luogo di propagazione e centro della spiritualità della Divina Misericordia per volere di Papa Giovanni Paolo II e ufficialmente istituito con decreto dal cardinale Camillo Ruini, nel 1994. Luogo, a due passi da San Pietro, legato alla venerazione di suor Faustina Kowalska, il cui reliquiario qui è esposto alla venerazione dei fedeli. Una suora polacca beatificata nel 1993 e proclamata santa nel 2000 proprio da quel giovane che, prima di andare al lavoro, ogni giorno, si fermava a pregare nella piccola chiesa del suo convento: lo stesso giovane che un giorno sarebbe diventato Giovanni Paolo II. Un flusso straordinario di devoti ogni giorno si reca nel santuario per la Messa delle ore 15. Sempre al culto di suor Faustina è legato il Santuario Gesù Divina Misericordia di Gherghenzano, piccola frazione del Comune di San Giorgio di Piano (Bologna). Rimane aperto giorno e notte per l’adorazione eucaristica perpetua. Diverse le iniziative in cantiere in concomitanza e in preparazione al Giubileo, afferma il parroco don Fortunato. “Partiremo con il tema dell’esaltazione della Santa Croce il 14 settembre - dice -, poi il 5 ottobre avremo la festa di santa Faustina, come pure il 22 ottobre la festa di san Giovanni Paolo II, e a novembre la settimana mariana legata all’immagine miracolosa della misericordia. Altra ricorrenza il 28 dicembre e il 22 febbraio in ricordo dell’apparizione di Gesù a santa Faustina. Il momento più solenne sarà la festa di preparazione alla festa della Divina Misericordia, la domenica dopo Pasqua”. Quotidiani i pellegrinaggi anche nel Santuario di santa Lucia a Centurano di Caserta, di cui è rettore don Primo Poggi. Qui, ogni giovedì, la funzione è dedicata alla Divina Misericordia, con la recita della Coroncina miracolosa, il Rosario, il bacio della Croce, i canti della corale. Madre Speranza. Altro luogo legato al culto è il Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza (Todi), che per il Giubileo avrà la sua porta santa da varcare. Santuario nato per opera di madre Speranza, Maria Josepha Alhama Valera, la suora spagnola morta 32 anni fa proprio nella cittadina. Un luogo oggi definito la “piccola Lourdes” perché qui avviene la liturgia delle acque con l’immersione dei pellegrini nelle piscine con l’acqua sgorgata nella località e indicata da Gesù alla suora. Dal mare ai monti i luoghi della misericordia. Il rituale della porta santa avverrà anche nel Santuario-Basilica Mater Misericordiae di Macerata. “A questa ‘porta santa’ - aveva annunciato il vescovo, monsignor Nazzareno Marconi - verranno devotamente in pellegrinaggio i fedeli da tutte le nostre parrocchie, per ottenere da Dio i preziosi doni spirituali dell’indulgenza giubilare”. Sempre nelle Marche il santuario Acqualagna, nel Pesarese, e poco più a Nord il santuario di santa Chiara a Rimini (in Romagna). Scrigni d’arte e di fede anche i santuari di Maria Santissima della misericordia (sec. XIV) che si trova in Puglia ad Ascoli Satriano (Foggia), quello della Beata Vergine della misericordia a San Martino di Finita (Cosenza), il Santuario Santa Maria della misericordia a Valderice (Trapani), il Santuario Maria SS. della misericordia a Fontanarosa (Avellino). Al Nord d’Italia atmosfere montane per vivere l’anno della misericordia anche nel Santuario di Madonna di Rosa a San Vito al Tagliamento (Pordenone) e in Valtellina a Bormio (Lombardia) nel Santuario della Madonna della misericordia. Nella mappa dei santuari anche quello di Maccio di Villa Guardia (Como) e, ancora, quello di santa Maria della misericordia a Terrassa Padovana (Padova) o il santuario della Beata Vergine della misericordia di Castelleone (Cremona). Anche a Savona il Santuario dedicato a Nostra Signora della misericordia, come pure ad Arezzo e a Montalcino (Siena). Suggestivo sarà l’evento giubilare vissuto nel santuario del Monte Lussari meta di pellegrinaggi italiani, tedeschi e slavi, immerso nel verde sulle vette maestose del Friuli, a Camporosso, frazione di Tarvisio a 1.700 metri sul livello del mare. Lassù dove il cielo è più vicino.
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