Ecco l'Angelus integrale di papa Francesco di oggi
Nella domenica della santissima Trinità, il pontefice ha invitato a guardare alle tre persone divine, ricordando che la vita è orientata verso la dimensione del Dio trinitario. Alla fine, prima di congedare la folla, ha invitato a farsi il segno di Croce.
Cari fratelli e sorelle, buongiorno e buona domenica!
Oggi celebriamo la festa della Santissima Trinità, che ci ricorda il mistero dell’unico Dio in tre Persone: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. La Trinità è comunione di Persone divine le quali sono una con l’altra, una per l’altra, una nell’altra: questa comunione è la vita di Dio, il mistero d’amore del Dio Vivente. E Gesù ci ha rivelato questo mistero. Lui ci ha parlato di Dio come Padre; ci ha parlato dello Spirito; e ci ha parlato di Sé stesso come Figlio di Dio. E così ci ha rivelato questo mistero. E quando, risorto, ha inviato i discepoli ad evangelizzare le genti, disse loro di battezzarle «nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28,19). Questo comando, Cristo lo affida in ogni tempo alla Chiesa, che ha ereditato dagli Apostoli il mandato missionario. Lo rivolge anche a ciascuno di noi che, in forza del Battesimo, facciamo parte della sua Comunità.
Dunque, la solennità liturgica di oggi, mentre ci fa contemplare il mistero stupendo da cui proveniamo e verso il quale andiamo, ci rinnova la missione di vivere la comunione con Dio e vivere la comunione tra noi sul modello della comunione divina. Siamo chiamati a vivere non gli uni senza gli altri, sopra o contro gli altri, ma gli uni con gli altri, per gli altri, e negli altri. Questo significa accogliere e testimoniare concordi la bellezza del Vangelo; vivere l’amore reciproco e verso tutti, condividendo gioie e sofferenze, imparando a chiedere e concedere perdono, valorizzando i diversi carismi sotto la guida dei Pastori. In una parola, ci è affidato il compito di edificare comunità ecclesiali che siano sempre più famiglia, capaci di riflettere lo splendore della Trinità e di evangelizzare non solo con le parole, ma con la forza dell’amore di Dio che abita in noi.
La Trinità, come accennavo, è anche il fine ultimo verso cui è orientato il nostro pellegrinaggio terreno. Il cammino della vita cristiana è infatti un cammino essenzialmente “trinitario”: lo Spirito Santo ci guida alla piena conoscenza degli insegnamenti di Cristo, e ci ricorda anche quello che Gesù ci ha insegnato; e Gesù, a sua volta, è venuto nel mondo per farci conoscere il Padre, per guidarci a Lui, per riconciliarci con Lui. Tutto, nella vita cristiana, ruota attorno al mistero trinitario e viene compiuto in ordine a questo infinito mistero. Cerchiamo, pertanto, di tenere sempre alto il “tono” della nostra vita, ricordandoci per quale fine, per quale gloria noi esistiamo, lavoriamo, lottiamo, soffriamo; e a quale immenso premio siamo chiamati. Questo mistero abbraccia tutta la nostra vita e tutto il nostre essere cristiano. Ce lo ricordiamo, ad esempio, ogni volta che facciamo il segno della croce: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. E adesso vi invito a fare tutti insieme, e con voce forte, questo segno della croce: “Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo!”
In questo ultimo giorno del mese di maggio, il mese mariano, ci affidiamo alla Vergine Maria. Lei, che più di ogni altra creatura ha conosciuto, adorato, amato il mistero della Santissima Trinità, ci guidi per mano; ci aiuti a cogliere negli eventi del mondo i segni della presenza di Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo; ci ottenga di amare il Signore Gesù con tutto il cuore, per camminare verso la visione della Trinità, traguardo meraviglioso a cui tende la nostra vita. Le chiediamo anche di aiutare la Chiesa ad essere mistero di comunione e comunità ospitale, dove ogni persona, specialmente povera ed emarginata, possa trovare accoglienza e sentirsi figlia da Dio, voluta e amata.
Dopo l'Angelus:
Oggi a Bayonne, in Francia, viene proclamato Beato il sacerdote Louis-Edouard Cestac, fondatore delle Suore Serve di Maria; la sua testimonianza di amore a Dio e al prossimo è per la Chiesa un nuovo stimolo a vivere con gioia il Vangelo della carità.
Saluto tutti voi, cari romani e pellegrini: le famiglie, i gruppi parrocchiali, le associazioni, le scuole. In particolare, saluto i fedeli di La Valletta (Malta), Cáceres (Spagna) Michoacán (Messico); quelli provenienti da Caltanissetta, Soave, Como, Malonno e Persico Dosimo; il gruppo di Bovino, con i “Cavalieri di Valleverde”. Saluto i ragazzi che hanno ricevuto o si preparano a ricevere la Cresima, incoraggiandoli ad essere gioiosi testimoni di Gesù.
Al termine del mese di maggio, mi unisco spiritualmente alle tante espressioni di devozione a Maria Santissima; in particolare menziono il grande pellegrinaggio degli uomini al Santuario di Piekary, in Polonia, che ha per tema: “La famiglia: casa accogliente”. Ci sono tanti polacchi in Piazza oggi: fatevi vedere! La Madonna aiuti ogni famiglia ad essere “casa accogliente”.
Giovedì prossimo a Roma vivremo la tradizionale processione del Corpus Domini. Alle 19 in Piazza San Giovanni in Laterano celebrerò la Santa Messa, e quindi adoreremo il Santissimo Sacramento camminando fino alla piazza di Santa Maria Maggiore. Vi invito fin d’ora a partecipare a questo solenne atto pubblico di fede e di amore a Gesù Eucaristia, presente in mezzo al suo popolo. Prima di finire, facciamo ancora una volta il segno della croce, a voce alta, tutti! “Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”, ricordando il mistero della Santa Trinità.
A tutti auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticate di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci.
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