Francesco ai cardinali: "la vecchia è sede di saggezza"
La celebrazione con i porporati nel giorno dell'ottantesimo compleanno del pontefice.
Una sosta, nel cammino verso il Natale, per fare memoria di quanto il Signore “ha fatto per noi”, fermandosi a guardare “la storia di un Dio che ha voluto camminare con il suo popolo e farsi, alla fine, uomo come ognuno di noi”. Così Papa Francesco ha interpretato il brano del Vangelo di Matteo – che enumera la genealogia da Abramo a Gesù (1,1-17) – concelebrando la Messa nella Cappella paolina con i cardinali residenti a Roma, in occasione del suo 80° compleanno.
“Nel momento nel quale la vigilante attesa diviene più intensa”, “la liturgia ci fa fermare un po’”, osserva il Papa. Perché? “Semplicemente, la Chiesa vuole che noi facciamo memoria”, atteggiamento “che dà all’anima tanta forza” e che “la stessa Scrittura sottolinea come modo di pregare, d’incontrare Dio”. Allora, “guardare indietro per andare meglio avanti” è il significato di questa giornata liturgica, che fa riscoprire “la grazia della memoria”. “È proprio dell’amore – precisa Francesco – non dimenticare, avere sotto agli occhi il tanto bene che abbiamo ricevuto, guardare la storia: da dove veniamo, i nostri padri, i nostri antenati, il cammino della fede”; così si rende anche “più intensa questa vigilante attesa verso il Natale”.
“Ricordo quello che ho detto a voi il 15 marzo (2013), nel nostro primo incontro: ‘La vecchiaia è sede di saggezza’. Speriamo che anche per me” sia “così”. Al termine della Messa con i cardinali residenti a Roma, nel giorno del suo 80° compleanno, papa Francesco si è rivolto ai presenti ringraziandoli “per questa concelebrazione, per questo accompagnarmi in questo giorno”. “Da alcuni giorni – ha confessato – mi viene in mente una parola, che sembra brutta: vecchiaia. Spaventa, almeno, spaventa”. La vecchiaia “è un colpo! Ma quando uno la pensa come una tappa della vita che è per dare gioia, saggezza, speranza, uno ricomincia a vivere”. “La vecchiaia è tranquilla e religiosa” recita una poesia di Hölderlin. E allora – la richiesta del Papa ai cardinali – “pregate perché la mia sia così: tranquilla, religiosa e feconda. E anche gioiosa”.
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