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Francesco ha incontrato i ministri dell'ambiente

In Aula Paolo Vi prima dell'udienza un confronto anche in vista della Cop 21 di Parigi. Per Bergoglio "c'è ancora tanta strada da fare".

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Francesco ha incontrato i ministri dell'ambiente

“La Cop21 si avvicina velocemente e c’è ancora tanta strada da fare per giungere ad un risultato capace di raccogliere positivamente i numerosi stimoli che sono stati offerti come contributo a questo importante processo”. Lo ha detto il Papa, nel discorso rivolto ai ministri dell’Ambiente di Paesi membri dell’Unione Europea ricevuti oggi in una sala dell’Aula Paolo VI, prima dell’udienza generale. “Vi incoraggio vivamente ad intensificare il vostro lavoro, insieme a quello dei vostri colleghi, affinché a Parigi si arrivi al risultato desiderato”, l’invito finale del Papa a proposito del Vertice sul clima in programma a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre: “Da parte mia e della Santa Sede non mancherà il sostegno per rispondere adeguatamente tanto al grido della Terra quanto al grido dei poveri”. “L’ambiente è un bene collettivo, patrimonio dell’intera umanità, e responsabilità di ognuno di noi”, ha esordito Francesco. “Solidarietà, giustizia e partecipazione”: questi i tre principi su cui si è incentrato il discorso di Francesco. “Le persone più vulnerabili dal degrado ambientale sono i poveri, che ne patiscono le conseguenze più gravi”, ha ribadito il Papa, secondo il quale “solidarietà vuol dire mettere in atto strumenti efficaci, capaci di unire la lotta al degrado ambientale con quella alla povertà”.
Il principio di giustizia, ha spiegato Francesco sulla scorta della “Laudato si’”, è “connesso a squilibri commerciali con conseguenze in ambito ecologico, come pure all’uso sproporzionato delle risorse naturali compiuto storicamente da alcuni Paesi”. Questi ultimi “sono chiamati a contribuire, a risolvere questo debito dando il buon esempio, limitando in modo importante il consumo di energia non rinnovabile, apportando risorse ai Paesi più bisognosi per promuovere politiche e programmi di sviluppo sostenibile, adottando sistemi di gestione adeguata delle foreste, del trasporto, dei rifiuti, affrontando seriamente il grave problema dello spreco del cibo, favorendo un modello circolare dell’economia, incoraggiando nuovi atteggiamenti e stili di vita”. Infine, il principio di partecipazione, che “richiede il coinvolgimento di tutte le parti in causa, anche quelle che spesso rimangono al margine dei processi decisionali”. “Viviamo in un momento storico molto interessante”, l’analisi del Papa: “da una parte la scienza e la tecnologia mettono nelle nostre mani un potere senza precedenti; dall’altra, il corretto uso di tale potere presuppone l’adozione di una visione più integrale e integrante”. Di qui la necessità di “aprire le porte ad un dialogo” a partire dalla “ecologia integrale” proposta nella “Laudato si’”, e che costituisce “una grande sfida culturale, spirituale ed educativa”.                    

Fonte: Sir
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