Francesco: "i poveri sono la proposta forte di Dio alla Chiesa"
I 600 partecipanti al convegno delle Caritas diocesane sono stati ricevuti oggi in udienza privata nell’Aula Paolo VI da papa Francesco. "Le migrazioni oggi vanno gestite con lungimiranza e organicità".
“I poveri sono la proposta forte che Dio fa alla nostra Chiesa affinché essa cresca nell’amore e nella fedeltà”. Siate "stimolo e anima perché la comunità tutta cresca nella carità e sappia trovare strade sempre nuove per farsi vicina ai più poveri, capace di leggere e affrontare le situazioni che opprimono milioni di fratelli – in Italia, in Europa, nel mondo”. Così Papa Francesco ha ricordato, agli oltre 600 partecipanti al convegno delle Caritas diocesane ricevuti oggi in udienza privata nell’Aula Paolo VI, il “difficile ma fondamentale compito di fare in modo che il servizio caritativo diventi impegno di ognuno di noi, cioè che l’intera comunità cristiana diventi soggetto di carità”. In proposito, ha precisato, “particolarmente rilevante è il ruolo di promozione e formazione che la Caritas riveste nei confronti delle diverse espressioni del volontariato”. Un volontariato “chiamato a investire tempo, risorse e capacità per coinvolgere l’intera comunità negli impegni di solidarietà che porta avanti”. Il Papa ha definito “essenziale” anche il compito “di stimolo nei confronti delle istituzioni civili e di un’adeguata legislazione, in favore del bene comune e a tutela delle fasce più deboli; un impegno che si concretizza nella costante offerta di occasioni e strumenti per una conoscenza adeguata e costruttiva delle situazioni”.
Di fronte alle “sfide globali che seminano paura, iniquità, speculazioni finanziarie – anche sul cibo - degrado ambientale e guerre, è necessario, insieme al quotidiano lavoro sul territorio, portare avanti l’impegno per educare all’incontro rispettoso e fraterno tra culture e civiltà, e alla cura del creato, per una ‘ecologia integrale’”. Questo uno dei compiti che Papa Francesco ha affidato a Caritas Italiana. “Vi incoraggio a non stancarvi di promuovere, con tenace e paziente perseveranza – ha detto il Papa -, comunità che abbiano la passione per il dialogo, per vivere i conflitti in modo evangelico, senza negarli ma facendone occasioni di crescita, di riconciliazione: questa è la pace che Cristo ci ha conquistato e che noi siamo inviati a portare”. Papa Francesco ha invitato le 174 Caritas diocesane di tutta Italia a “risalire alle cause delle povertà, per cercare di rimuoverle: lo sforzo di prevenire l’emarginazione; di incidere sui meccanismi che generano ingiustizia; di operare contro ogni struttura di peccato”. In questo senso è necessario “educare singoli e gruppi a stili di vita consapevoli, così che tutti si sentano davvero responsabili di tutti”, a partire dalle parrocchie.
“Il fenomeno delle migrazioni, che oggi presenta aspetti critici che vanno gestiti con politiche organiche e lungimiranti, rimane pur sempre una ricchezza e una risorsa". Il Papa ha incoraggiato le Caritas, che già accolgono migliaia di migranti forzati, a “proseguire nell’impegno e nella prossimità nei confronti delle persone immigrate”. “È dunque prezioso il vostro lavoro che, accanto all’approccio solidale – ha sottolineato -, tende a privilegiare scelte che favoriscano sempre più l’integrazione tra popolazioni straniere e cittadini italiani, offrendo agli operatori di base strumenti culturali e professionali adeguati alla complessità del fenomeno e alle sue peculiarità”. Il Papa ha poi citato l’esortazione apostolica postsinodale Amoris Laetitia e l’invito ad “accompagnare, discernere e integrare le situazioni di fragilità” della famiglia: “Le risposte più complete a molti disagi possono essere offerte proprio da quelle famiglie che, superando la tentazione della solidarietà ‘corta’ ed episodica, a volte pure necessaria, scelgono di collaborare fra loro e con tutti gli altri servizi solidali del territorio, offrendo le risorse della propria quotidiana disponibilità. E quanti esempi belli abbiamo di questo nelle nostre comunità!”
“Nel mondo di oggi, complesso e interconnesso, la vostra misericordia sia attenta e informata – ha detto il Papa - concreta e competente, capace di analisi, ricerche, studi e riflessioni; personale, ma anche comunitaria; credibile in forza di una coerenza che è testimonianza evangelica, e, allo stesso tempo, organizzata e formata, per fornire servizi sempre più precisi e mirati; responsabile, coordinata, capace di alleanze e di innovazione; delicata e accogliente, piena di relazioni significative; aperta a tutti, premurosa nell’invitare i piccoli e i poveri del mondo a prendere parte attiva nella comunità, che ha il suo momento culminante nell’eucaristia domenicale”.
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