Il Papa adora la Croce: è il venerdì santo!

Come ogni anno, è stato il predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa, ad offrire la meditazione durante la celebrazione della Passione del Signore, nella basilica vaticana.

Il sacro rito del venerdì santo è stato presieduto da papa Francesco e concelebrato dalla Curia romana. Tre i momenti forti previsti dalla liturgia: la proclamazione della Parola di Dio, con la lettura del Passio secondo Giovanni e la preghiera universale; l'Adorazione della Croce, che il Santo Padre ha atteso in ginocchio; la liturgia eucaristica, con la distribuzione della santa Comunione.

“Esiste ormai dentro la Trinità e dentro il mondo, un cuore umano che pulsa, non solo metaforicamente, ma realmente - ha detto Cantalamessa. Se Cristo, infatti, è risorto da morte, anche il suo cuore è risorto da morte; esso vive, come tutto il resto del suo corpo, in una dimensione diversa da prima, reale, anche se mistica”. Al cuore che pulsa si contrappone il “cuore di tenebra”, “il colmo della malvagità che può ammassarsi in seno all’umanità”.

Il predicatore, che ha richiamato il tema della "società liquida" con tutte le sue conseguenze negative, ha ricordato come la Croce “è il 'No' definitivo e irreversibile di Dio alla violenza, all’ingiustizia, all’odio, alla menzogna, a tutto quello che chiamiamo 'il male'; ed è contemporaneamente il 'Si' altrettanto irreversibile all’amore, alla verità, al bene. 'No' al peccato, 'Si' al peccatore. È quello che Gesú ha praticato in tutta la sua vita e che ora consacra definitivamente con la sua morte”. Per padre Cantalamessa "la Croce non 'sta' dunque contro il mondo, ma per il mondo: per dare un senso a tutta la sofferenza che c’è stata, c’è e ci sarà nella storia umana. La croce è la proclamazione vivente che la vittoria finale non è di chi trionfa sugli altri, ma di chi trionfa su se stesso; non di chi fa soffrire, ma di chi soffre”.