Il Papa nella notte di Natale: "non c'è spazio per dubbio e indifferenza"
Nella Messa della notte di Natale il Papa ha invitato alla sobrietà ed essenzialità, alla compassione e alla misericordia, mettendo in evidenza come "se ci lasciamo abbracciare da Gesù ci porterà la pace che non avrà mai fine". Per il Papa, "in un mondo troppe volte molle con il peccato, bisogna coltivare il senso di giustizia".
“Il nostro cuore era già colmo di gioia per l’attesa di questo momento; ora, però, quel sentimento viene moltiplicato e sovrabbonda, perché la promessa si è compiuta, finalmente si è realizzata. Gioia e letizia ci assicurano che il messaggio contenuto nel mistero di questa notte viene veramente da Dio”. E il pensiero di papa Francesco, espresso nella Messa in vaticano nella notte di Natale. Celebrazione della nascita del Signore in San Pietro preceduta dal canto della Kalenda e dallo svelamento della statuina del bambinello Gesù. A portare l'omaggio floreale al Redentore, quindici bambini provenienti dai Paesi che il Papa ha visitato nel 2015 e dal Messico, dove si recherà dal 18 al 25 febbraio prossimi. Un segno ecumenico, dunque, nel senso del coinvolgimento di fedeli provenienti da diverse parti della terra. “In questa notte risplende una ‘grande luce’; su tutti noi rifulge la luce della nascita di Gesù”. Da qui l'invito: “non c’è posto per il dubbio; lasciamolo agli scettici che per interrogare solo la ragione non trovano mai la verità. Non c’è spazio per l’indifferenza, che domina nel cuore di chi non riesce a voler bene, perché ha paura di perdere qualcosa. Viene scacciata ogni tristezza, perché il bambino Gesù è il vero consolatore del cuore”.
“In questa notte, ha detto il Santo Padre, “ci viene reso manifesto il cammino da percorrere per raggiungere la meta. Ora, deve cessare ogni paura e spavento, perché la luce ci indica la strada verso Betlemme. Non possiamo rimanere inerti. Non ci è lecito restare fermi”. Il papa, dinanzi al bambino Gesù, ha invitato a restare in silenzio per contemplarlo. “Se lo prendiamo tra le nostre braccia e ci lasciamo abbracciare da Lui - ha detto - ci porterà la pace del cuore che non avrà mai fine”. Papa Francesco poi si è soffermato sulla sobrietà del Vangelo. “Questo Bambino ci insegna che cosa è veramente essenziale nella nostra vita. Nasce nella povertà del mondo, perché per Lui e la sua famiglia non c’è posto in albergo. Trova riparo e sostegno in una stalla ed è deposto in una mangiatoia per animali”. Eppure, “da questo nulla, emerge la luce della gloria di Dio”. A partire da qui, “per gli uomini dal cuore semplice inizia la via della vera liberazione e del riscatto perenne".
Francesco, spiegando il vero senso della festa del Natale, ha sottolineato come “in una società spesso ebbra di consumo e di piacere, di abbondanza e lusso, di apparenza e narcisismo, Lui ci chiama a un comportamento sobrio, cioè semplice, equilibrato, lineare, capace di cogliere e vivere l’essenziale”. Per il Papa, “in un mondo che troppe volte è duro con il peccatore e molle con il peccato, c’è bisogno di coltivare un forte senso della giustizia, del ricercare e mettere in pratica la volontà di Dio”, per cui “dentro una cultura dell’indifferenza, che finisce non di rado per essere spietata, il nostro stile di vita sia invece colmo di pietà, di empatia, di compassione, di misericordia, attinte ogni giorno dal pozzo della preghiera”, ha aggiunto il Santo Padre.
Le due letture della Messa sono state proclamate in portoghese e inglese.
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