Il dolore del Papa per lo Sri Lanka
Nell'antica isola sono morte, a causa di alcune esplosioni anche nelle chiese, quasi 200 persone.
"Ho appreso con tristezza la notizia dei gravi attentati che, proprio oggi, giorno di Pasqua, hanno portato lutto e dolore in alcune chiese e altri luoghi di ritrovo dello Sri Lanka. Desidero manifestare la mia affettuosa vicinanza alla comunità cristiana, colpita mentre era raccolta in preghiera, e a tutte le vittime di così crudele violenza. Affido al Signore quanti sono tragicamente scomparsi e prego per i feriti e tutti coloro che soffrono a causa di questo drammatico evento". E' l'accorato messaggio di Papa Francesco al termine del messaggio del giorno di Pasqua, al termine del quale il pontefice ha impartito la benedizione solenne urbi et orbi.
Una serie di esplosioni simultanee - la settima verso le 11 ora italiana a Dehiwala, un sobborgo alla periferia della capitale Colombo - si è verificata in hotel di lusso e chiese durante le celebrazioni di Pasqua in Sri Lanka, causando morti e feriti. Secondo le prime informazioni diffuse dai media internazionali, le esplosioni sono state otto, in cinque chiese e tre hotel. La polizia al momento ne ha confermate sei, in tre chiese e in tre hotel. Alcuni media locali parlano di almeno 185 morti e 500 feriti, ma il bilancio è destinato ad aggravarsi.
Papa Francesco ha richiamato tutte le zone di conflitto, in particolare soffermandosi per quanto sta avvenendo in Libia e per i Paesi dell'America Latina che vivono un momento di difficoltà nazionale.
Durante il messaggio pasquala, il Santo Padre aveva affermato: "la Risurrezione di Cristo è principio di vita nuova per ogni uomo e ogni donna, perché il vero rinnovamento parte sempre dal cuore, dalla coscienza. Ma la Pasqua è anche l’inizio del mondo nuovo, liberato dalla schiavitù del peccato e della morte: il mondo finalmente aperto al Regno di Dio, Regno di amore, di pace e di fraternità. Cristo vive e rimane con noi. Egli mostra la luce del suo volto di Risorto e non abbandona quanti sono nella prova, nel dolore e nel lutto".
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