Josè Martì, ecco chi è l'eroe nazionale cubano citato da papa Francesco
Il profilo di un personaggio simbolo per Cuba, subito al centro dei messaggi di Bergoglio pellegrino nella terra latinoamericana.
Nel suo discorso, il Papa ha fatto più volte riferimento a José Martí (1853-1895), uno dei più grandi scrittori del mondo ispanico e figura di spicco nel processo d’indipendenza cubana dall’egemonia spagnola. Nato a L’Avana da genitori spagnoli, trascorse i primissimi anni di vita in Spagna, per poi tornare sull’isola dove assistette, fin dall’infanzia, alle disumane condizioni di vita degli schiavi. Per la sua opposizione al regime coloniale (aveva pubblicato un articolo di stampo patriottico), fu arrestato nel 1869 e in seguito esiliato in Spagna dove completò gli studi, e, nello stesso tempo poté assistere alla triste esperienza della Repubblica spagnola. Nel 1880 si trasferì negli Stati Uniti. Qui mobilitò gruppi di cubani per insorgere contro gli spagnoli e, nello stesso tempo, per impedire l’annessione di Cuba agli Stati Uniti, che chiamava il “Golia delle Americhe”. Nel 1985 lasciò gli Stati Uniti per tornare a Cuba nell’intento di unirsi alla guerra d'indipendenza – aveva, infatti, partecipato anche alla sua organizzazione – ma fu ucciso dalle truppe spagnole durante la battaglia di Dos Rios del 19 maggio.
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