L'impegno di Aiuto alla Chiesa che Soffre in Bangladesh
Tante le attività compiute nel Paese che ha visto gli attentati i cui hanno perso la vita alcuni italiani.
Oggi in Italia piangiamo i nostri connazionali uccisi in Bangladesh da terroristi islamici. Guardando al futuro, dobbiamo vivere intimoriti da un nemico sfuggente e globalizzato, il cui obiettivo è rendere ogni pubblico ritrovo un potenziale bersaglio? Noi e i nostri familiari non possiamo far nulla, tranne confidare nella doverosa reazione dei responsabili politici? La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre dimostra il contrario. Nel 2016 in Bangladesh, grazie alle donazioni ricevute da privati cittadini, ACS ha sostenuto progetti per un valore di circa 150.000 euro, favorendo il dialogo fra le religioni, la formazione e la pastorale. Ma degli effetti positivi di questi interventi non beneficiano i soli cristiani. Aiutare le minoranze nei Paesi in cui sono attive cellule estremistiche permette di ridurre il conflitto e rafforzare il tessuto sociale. La diffusione di istruzione e libertà rappresenta inoltre un efficace strumento di difesa contro questa insidiosa ideologia politico-religiosa. Nel 2015 la fondazione ACS ha raccolto in tutto il mondo 124,1 milioni di euro, grazie ai quali sono stati finanziati 6.209 progetti in 146 Paesi, in particolare in Africa e Medio Oriente. Aiuto alla Chiesa che Soffre costruisce dove l’estremismo islamico distrugge.
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