Mons. Tighe: la comunicazione è un fatto umano
Il segretario del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali è intervenuto a Ginevra in occasione del summit mondiale sulla società dell'informazione. Al centro del dibattito l'importanza delle nuove tecnologie.
“Una buona comunicazione è sempre una conquista più umana che tecnica”. È uno dei passaggi dell’intervento di monsignor Paul Tighe, segretario del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, al summit mondiale sulla società dell’informazione, in corso a Ginevra. “Dobbiamo riconoscere e sottolineare il potenziale delle nuove tecnologie, per creare delle piattaforme che aiutino lo sviluppo umano. Allo stesso tempo, però - spiega in un’intervista a Radio Vaticana -, ho voluto dire che le tecnologie da sole non sono in grado di cambiare il mondo e che c’è bisogno di un impegno umano! Cerchiamo sempre di essere sicuri di usare queste risorse per aiutare tutta la gente”. Per il segretario, “è stato importante dire che la comunicazione è una conquista umana, non è semplicemente una cosa tecnologica. È importante che coloro che sono collegati alla Rete abbiano una grande possibilità di progredire nel campo dell’educazione e in campo economico. Ci sono, però, quelli già esclusi a causa della povertà. Sarebbe una cosa terribile se questa nuova Rete escludesse ancora di più coloro che sono già poveri ed emarginati”. Rispetto al ruolo della Chiesa nella comunicazione dice: “Noi come Chiesa, mi sembra che siamo già una rete; siamo già una comunità delle comunità, e quello è proprio il linguaggio che molti usano per descrivere anche Internet”.
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