Nel tempo del Giubileo, in America Latina è boom di confessioni
In varie città dell’America Latina una grande partecipazione popolare, soprattutto nei santuari, ha caratterizzato queste prime settimane del Giubileo della misericordia. Ma oltre all’apertura delle Porte sante e ai primi eventi giubilari, notevole attenzione viene prestata dalle Chiese latinoamericane al sacramento della riconciliazione.
Si può fare l’incontro con la misericordia del Signore in una chiesa, ma anche in una piazza, o perfino in un carcere o, all’opposto, in un grande centro commerciale. È l’esperienza che si sta vivendo in varie città dell’America Latina, dove una grande partecipazione popolare, soprattutto nei santuari, ha caratterizzato queste prime settimane del Giubileo della misericordia. Ma oltre all’apertura delle Porte sante e ai primi eventi giubilari, notevole attenzione viene prestata dalle Chiese latinoamericane al sacramento della riconciliazione. Una pratica che anche nel continente con il maggior numero di cattolici vive spesso un momento di crisi. Per questo gli episcopati, spinti sia dal documento finale del Convegno ecclesiale di Aparecida 2007 sia dalle indicazioni date per il Giubileo da papa Francesco, stanno in questi mesi promuovendo, soprattutto nelle città, iniziative che hanno lo scopo di riavvicinare la gente a questo sacramento. Anche attraverso proposte di grande impatto come le “maratone di confessioni” che si sono svolte a Città del Messico e a Bogotá.
Maratona di confessioni a Città del Messico. Nella capitale del Messico la “maratona” si è svolta nella cattedrale, il 5 dicembre, qualche giorno prima dell’apertura della Porta santa. Un gruppo di sacerdoti, per turni di due ore, è stato presente nella cattedrale dalle 8 del mattino alle 8 di sera, per accogliere i fedeli che desideravano accedere al sacramento della riconciliazione. Vi hanno partecipato in migliaia. I sacerdoti, appartenenti all’arcidiocesi di Città del Messico, avevano la facoltà di assolvere anche da peccati particolarmente gravi, come quello dell’aborto, così come previsto dalle indicazioni che papa Francesco ha dato per il Giubileo. “Con questo segno vogliamo aprire le porte dei nostri cuori per celebrare l’amore di Dio, giacché la sua misericordia è eterna” ha spiegato l’arcidiocesi di Città del Messico, annunciando l’iniziativa.
Quattrocento sacerdoti in un centro commerciale di Bogotá. A Bogotá la “maratona”, chiamata in questo caso “Confesatón”, si è tenuta invece un paio di mesi fa, come anticipo del Giubileo, e si è svolta in una cornice del tutto particolare.
Quattrocento sacerdoti, provenienti da venti diocesi della Colombia hanno confessato per due giorni al centro commerciale Gran Estación, uno dei più grandi e moderni di Bogotá, in occasione della “Giornata della confessione”. L’occasione era la massiccia presenza di presbiteri nella capitale per la “Copa de la Fe”, il torneo di calcio tra i sacerdoti del Paese che si è tenuto per la terza volta. Secondo padre Elver Rojas, coordinatore della manifestazione, nel sacramento della penitenza “l’umiltà dell’uomo peccatore incontra la misericordia di Dio, che, come dice il Papa, non si stanca di perdonare”. Inoltre “si tratta di ricevere il perdono per imparare a perdonare chi ci ha offeso”. In questo modo, “se è possibile che il perdono vinca l’odio, noi diventiamo artigiani della pace”. Più volte la Chiesa colombiana, mentre ci troviamo nel momento decisivo delle trattative di pace tra Governo e Farc, ha sottolineato la necessità di un cammino di riconciliazione e pace che attraversi tutta la società e che interpelli tutti i colombiani.
Incontro alla misericordia in piazza o in carcere. Una piazza è invece diventata un confessionale a cielo aperto lo scorso 18 dicembre in Argentina. Le confessioni si sono svolte a San Miguel de Tucumán, nella plaza Independencia, grazie alla disponibilità dei sacerdoti delle parrocchie cittadine. L’iniziativa si è svolta per far avvicinare i fedeli al sacramento della riconciliazione e per consentire al più alto numero di persone possibile di poter ottenere l’indulgenza giubilare. L’iniziativa si è tenuta il venerdì sera, dalle 18 alle 22, ed è stata animata dai giovani della diocesi. Infine una più circoscritta ma non meno significativa iniziativa c’è stata a Rancagua in Cile. In questo caso un confessionale è stato allestito, all’inizio dell’anno giubilare, nel carcere della città. Due sacerdoti si sono alternati e numerosi detenuti hanno potuto fare esperienza tangibile dell’abbraccio misericordioso del Signore. “Abbiamo voluto iniziare l’anno giubilare con una bella celebrazione caratterizzata dai sacramenti che aprono le porte all’amore misericordioso di Dio”, ha detto nell’occasione il cappellano della gendarmeria di Rancagua, padre Luis Escobar Torrealba. Che ha aggiunto: “Nel carcere ci sono sofferenza, pentimento, dolore e sofferenza, ma proprio per questo, umanità. Per questo il Papa nella Bolla d’indizione del Giubileo ha tenuto in speciale considerazione i carcerati”.
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