Nell'esortazione non c'è cambiamento, ma sviluppo
I cardinali Baldisseri e Schonborn hanno presentato Amoris Laetitia
Nell’Amoris Laetitia “non c’è cambiamento, c’è sviluppo”. Lo ha detto il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla portata dell’esortazione postsinodale del Papa diffusa oggi. “Ci sono vere novità, ma non rotture”, ha precisato il porporato, “così come non c’è stata una rottura quando Giovanni Paolo II ha parlato di immagine di Dio applicata all’uomo e alla donna”. Il santo polacco, per Schönborn, ne ha fatto “il centro del suo insegnamento sul matrimonio, ma sfido qualunque teologo a dirmi quanto nella tradizione della Chiesa sia stato fatto” per portare avanti queste acquisizioni. A proposito, ad esempio, delle cosiddette situazioni “irregolari”, per Schönborn “molto era implicito nella Familiaris Consortio: lo sviluppo è che Papa Francesco lo dica esplicitamente. È il caso classico dello sviluppo organico della dottrina”. Nell’Amoris Laetitia, in sintesi, “c’è innovazione e continuità”, ha sintetizzato il porporato austriaco facendo riferimento al famoso discorso di Benedetto XVI sull’ermeneutica della continuità nel Concilio. “Il discorso continua, ma noi siamo certi di quello che abbiamo”, ha aggiunto il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo, in risposta alle domande dei giornalisti: “Nell’Amoris Laetitia – ha aggiunto – il Papa parla anche dei ‘passi’, e questo è un passo”.
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