Papa Francesco a Guayaquil: "la famiglia è la più grande ricchezza sociale"
Oltremezzo milione di persone per la prima Messa celebrata dal pontefice in Ecuador. Al centro dell'omelia il tema della famiglia, che il Papa ha definito ancora come "piccola Chiesa domestica". L'invito agli ultimi e ai disperati ad avere fiducia in Dio. Poi l'appello: "la famiglia deve essere potenziata".
Seconda giornata di viaggio in America Latina, più di mezzo milione di fedeli in festa a Guayaquil, per il Pontefice che ha parlato ancora una volta di famiglia. Commentando il miracolo delle nozze di Cana, il Papa ha ricordato che “nella famiglia i miracoli si fanno con quello che c’è, con quello che siamo, con quello che uno ha a disposizione” e che il vino nuovo delle nozze di Cana nasce proprio, secondo la citazione paolina tratta dalla lettera ai Romani, “dove abbondò il peccato” per una sovrabbondanza di Grazia. “In ciascuna delle nostre famiglie e nella famiglia comune che formiamo tutti nulla si scarta, niente è inutile”. Il Papa ha invitato i fedeli ad affidare la famiglia a Maria, modello di amore e di servizio al quale ispirarsi. Lei “insegna a porre le nostre famiglie nelle mani di Dio; a pregare, alimentando la speranza”. Francesco ha così indicato la preghiera come mezzo privilegiato per “uscire dal recinto delle nostre preoccupazioni” e per “andare oltre quello che ci fa soffrire, ci agita o ci manca”. Ha continuato la sua riflessione con una metafora sulla mancanza del vino “che può essere anche la conseguenza della mancanza di lavoro, delle malattie, delle situazioni problematiche che le nostre famiglie attraversano”. “Maria - ha aggiunto in tono scherzoso il Papa - non è una madre che pretende, non è una suocera che vigila per divertirsi delle nostre inesperienze, di errori o disattenzioni. Maria è madre!”. Una madre che mostra il servizio come criterio del vero amore. “E questo si impara - ha osservato il Papa- specialmente nella famiglia, dove ci facciamo servitori per amore gli uni degli altri”. Bergoglio ha tratteggiato l’immagine di una famiglia che diventa “l’ ospedale più vicino, la prima scuola dei bambini, il punto di riferimento imprescindibile per gli anziani. Essa costituisce la grande ricchezza sociale, che altre istituzioni non possono sostituire, che deve essere aiutata e potenziata, per non perdere mai il giusto senso dei servizi che la società presta ai cittadini. In effetti, questi non sono una forma di elemosina, ma un autentico debito sociale nei confronti dell’istituzione familiare, che tanto apporta al bene comune”. Ha, così, presentato la famiglia come piccola Chiesa domestica, luogo privilegiato in cui conoscere la tenerezza e la misericordia di Dio. “Il vino migliore sta per venire per quelli che oggi vedono crollare tutto, sussurratelo ai disperati e a quelli con poco amore “, questo l’invito del Papa ai fedeli, che ha concluso ricordando di pregare per l’imminente Sinodo.
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