Papa Francesco e Justin Welby, "uscire insieme" verso gli smarriti di oggi
Vespri solenni al Celio con il Santo Padre e il capo della Chiesa anglicana. Alla fine firmata una dichiarazione congiunta.
“Il nostro ministero consiste nell’illuminare le tenebre con questa luce gentile, con la forza inerme dell’amore che vince il peccato e supera la morte”. Lo ha detto il Papa, al termine dell’omelia dei Vespri di stasera a S. Gregorio al Celio, alla presenza dell’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby. “Abbiamo la gioia di riconoscere e celebrare insieme il cuore della fede”, ha proseguito: “Ricentriamoci in esso, senza farci distrarre da quanto, invogliandoci a seguire lo spirito del mondo, vorrebbe distoglierci dalla freschezza originaria del Vangelo. Da lì scaturisce la nostra responsabilità comune, l’unica missione di servire il Signore e l’umanità”.
Non solo “condurre e radunare le pecore in nome del Crocifisso Risorto, ma anche a pungolare quelle che tendono a stare troppo vicine e chiuse, esortandole a uscire”, il mandato comune a cattolici e anglicani: “La missione dei Pastori è quella di aiutare il gregge loro affidato, perché sia in uscita, in movimento nell’annunciare la gioia del Vangelo; non chiuso in circoli ristretti, in ‘microclimi’ ecclesiali che ci riporterebbero ai giorni di nuvole e caligine. Insieme chiediamo a Dio la grazia di imitare lo spirito e l’esempio dei grandi missionari, attraverso i quali lo Spirito Santo ha rivitalizzato la Chiesa, che si rianima quando esce da sé per vivere e annunciare il Vangelo sulle strade del mondo”. Poi il riferimento “a quanto accadde a Edimburgo, alle origini del movimento ecumenico: fu proprio il fuoco della missione a permettere di iniziare a superare gli steccati e abbattere i recinti che ci isolavano e rendevano impensabile un cammino comune. Preghiamo insieme per questo: ci conceda il Signore che da qui sorga un rinnovato slancio di comunione e di missione”.
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