Papa Francesco: il rischio di una economia non dal volto umano
Messaggio a tutto tondo di papa Francesco. Al centro poveri e giovani, anziani ed economia.
"Voi giovani siete molto preziosi, non camminate nella vita come anestetizzati". "Perché ci sia dialogo è necessario che ci sia identità". Incontro intenso e dai contenuti a tutto tondo quello di papa Bergoglio con alcuni membri della società civile del Paraguay. Giovani, anziani, poveri, protagonisti al centro del lungo discorso quasi interamente a braccio pronunciato questa sera dal pontefice. Francesco, mentre ascoltava le testimonianze di alcuni rappresentanti della società civile del Paese latino americano, ha preso appunti, integrando il discorso che aveva prcedentemente preparato. I racconti dei giovani che ha ascoltato lo hanno carcato e gli hanno offerto lo spunto per riflessioni di grande importanza. Commozione nello stadio che ha ospitato l'incontro, con Francesco che ha voluto prevalentemente esortare la società paraguayana, come ha fatto nei precedenti incontri con le rappresentanze ecuadoriane e boliviane. "La corruzione è una cancrena, è il marcio dei popoli", l'ultima battuta del papa, che ha invitato le Istituzioni a reagire con fermezza a tutte le situazioni di degrado e di male che si affacciano nel Paese. "Bisogna soffocarla" - ha detto ancora riferendosi alla gente locale.
Forte e interessante il passaggio dedicato ai giovani. "Tutti siete responsabili della crescita", "la gioventù è tempo di grandi ideali e che tristezza vedere un giovane pensionato". Lo aveva già detto venti giorni fa a torino, con riferimento a San Giovanni Bosco e al beato Frassati. Anche all'Università di Quito si era rivolto ai giovani spronandoli a impegnarsi nella società. "La luce dei vostri cuori non svanisca, giocarsela per qualcosa o per qualcuno è la vocazione della gioventù. Giocatevela tutta la vita, perdete molto tempo ad ascoltare le cose buone che hanno da insegnare gli anziani". Ritorna, anche in Paraguay, il patto generazionale. Ma ampio spazio Francesco ha dedicato al dialogo (non quello di facciata, "di teatro") e alle uguglianze sociali per la costruzione del bene comune. Ha chiamato a raccolta i popoli indios del Paraguay, peraltro presenti all'incontro. Ha ancora una volta sottolineato il ruolo importante delle differenze. "Il bene comune si costruisce a partire dalle differenze" - ha detto Francesco. Il pontefice allora ha invitato a "accettare il conflitto, e di trasformarlo in un nuovo processo", secondo l'ottica dell' "unità nella diversita". Il bene comune, per il Papa, non può prescindere dalla centralità della persona. Per questo Francesco chiede a voce tesa di "non cedere a un modello economico idolatrico che ha bisogno di sacrificare vite umane sull'altare del denaro e del profitto". Al primo posto del pensiero di Francesco allora ci sono i poveri, che non sono cittadini di serie B, ma niente meno che "la carne e il volto di Cristo". Occkrre "rispettare il povero, non trattarlo come oggetto". Da qui il no "a un'economia che uccide, non dal volto umano", così come un no Francesco lo spende per le ideologie. "Pensano per il popolo, non con il popolo, hanno una relazione invompleta o malata con il popolo".
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