Papa Francesco: "non c'è futuro senza famiglia"
Il pontefice ha partecipato al Meeting mondiale delle famiglie a Philadelphia chiedendo alle tantissime persone presenti di custodire, valorizzare e difendere la famiglia. "Vale la pena lottare per essa". Una vera e propria festa. Oggi si conclude il lunghissimo viaggio apostolico di Bergoglio nel continente americano.
Foto esclusiva scattata per PdV da Philadelphia.
"Non possiamo pensare a una società sana che non dia spazio concreto alla vita familiare. Non possiamo pensare al futuro di una società che non trovi una legislazione capace di difendere e assicurare le condizioni minime e necessarie perché le famiglie, specialmente quelle che stanno incominciando, possano svilupparsi". Sono forse le parole più significative e di impatto pronunciate questa notte (italiana) al Meeting delle famiglie di Philadelphia. Un evento che si inserisce tra due Sinodi dei Vescovi e a pochi giorni da uno di questi. Il Sinodo sulla missione e vocazione della famiglia si inizierà il prossimo 4 ottobre, e Philadelphia ne è un gustoso anticipo. Già in altre tappe del viaggio apostolico a Cuba e negli Usa papa Francesco aveva parlato di famiglia, in particolare nei due storici discorsi al Congresso americano e all'Onu, ma quella di Philadelphia è stata una vera e propria festa della famiglia. Ce ne erano veramente tante, al Benjamin Franklin park, per ascoltare le parole di papa Francesco. Sei di esse, in rappresentanza dei diversi continenti, si sono anche raccontate, esprimendo a papa Francesco i diversi problemi della vita familiare, ma anche la bellezza di essere famiglia. Anche un nucleo siriano, che nel Paese asiatico sta vivendo le brutture della guerra, perché le famiglie, da Nord e Sud del mondo, sono portatrici della stessa "verità e bellezza". A Philadelphia è una vera e propria festa, con il Papa che arriva a bordo della sua papamobile tra due ali infinite di folle. Philadelphia è una delle città piùgrandi e popolose degli Stati Uniti. Il Papa la percorre salutando e benedicendo a destra e a sinistra.
Poi inizia lo spettacolo. Di questo si tratta, e Bergoglio ne è la guest star. A cantare sono, fra gli altri, Andrea Bocelli e Aretha Franklin. Francesco sorride, applaude, poi ascolta le parole delle famiglie. Prende appunti, il metodo giusto per parlare a braccio. Da cuore a cuore. “La bellezza ci porta a Dio e una vera testimonianza ci porta a Dio” - dice il Papa “e una testimonianza data per servire è una cosa buona e ci rende buoni perché Dio è bontà, tutto ciò che è bello ci porta Dio.” E aggiunge: “voi siete una testimonianza che vale la pena la vita in famiglia e che una società cresce forte bella buona ed autentica se si edifica sulla base della famiglia”. Da qui la richiesta di lavorare, anche a livello legislativo, perché le famiglie possano svilupparsi. "Custodiamo la famiglia, curiamo la famiglia, difendiamo la famiglia perché lì si gioca il nostro futuro".
Parlando della creazione del mondo, Bergoglio ha sottolineato la bellezza del creato aggiungendo però che rispetto alla sua bellezza “siamo confusi e lo stiamo distruggendo”. La cosa più bella, però, per Francesco, "è stata la famiglia", che è "autentica se è capace di aprire le braccia ed accogliere tutto questo amore”. Dio e la famiglia. Un rapporto stretto, di amicizia, di amore. Nonostante il peccato e la debolezza, Dio "bussa alla porta dei nostri cuori, gli piace farlo, e la cosa che gli piace sempre è bussare alle porta della famiglia e trovare le famiglie unite che fanno crescere i loro figli e creano una società basata sulla verità sulla bontà e sulla bellezza”.
Francesco ha sottolineato anche i problemi in seno alla vita famigliare: "siamo alla festa della famiglia, e la famiglia che ha carta di cittadinanza divina. La carta di cittadinanza gliel'ha data Dio, perché nel suo seno crescesse sempre di più la verità, la bontà e la bellezza. Qualcuno mi potrebbe dire: padre, lei parla così perché non è sposato! Nella famiglia ci sono difficoltà, in famiglia discutiamo, a volte volano i piatti, i bambini provocano mal di testa e non voglio parlare delle suocere... Nella famiglia sempre ci sono croci, sempre... Però nella famiglia, dopo la croce, c'è resurrezione, perché il Figlio di Dio ci ha aperto questo cammino. Perché la famiglia è una fabbrica di speranza, di speranza di vita e resurrezione". Ancora Francesco, interpretando il pensiero di molte famiglie: "i figli, danno lavoro, noi come figli abbiamo dato lavoro, a volte vedo alcuni dei miei collaboratori che vengono a lavorare stanchi, hanno un bambino di un mese, e dicono: non ha mai dormito questa notte. Nella famiglia ci sono difficoltà, però queste difficoltà si superano con l'amore. L'odio non supera alcuna difficoltà. La divisione dei cuori non supera alcuna difficoltà. Solo l'amore è capace di superare le difficoltà. E l'amore è festa, gioia, è andare avanti".
"Io non voglio parlare ancora perché è tardi" - ha quindi aggiunto a un certo punto papa Francesco, tuttavia dicendo: "vorrei segnalare due punti sulla famiglia. Avere una speciale attenzione per i bambini e per i nonni. I bambini e i giovani sono il futuro, la forza che porta avanti, su di loro poniamo speranza. I nonni sono la memoria della famiglia, ci hanno dato la fede, ce l'hanno trasmessa. Curare i nonni e i bambini è la dimostrazione d'amore, non so se più grande, ma più promettente per la famiglia perché promette il futuro. Un popolo che non sa prendersi cura dei bambini e dei nonni è un popolo senza futuro perché non ha la forza e la memoria».
E dopo la benedizione, papa Francesco aggiunge: “vale la pena di lottare per la famiglia”.
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