"Senza Gesù non c'è campo", il Papa con lo smartphone in mano
Videomessaggio per il Giubileo dei ragazzi. Tantissimi giovani all'Olimpico per una serata di grande festa. E il Papa si rammarica per non essere andato. Le opere di misericordia? "Sono lo stile del cristiano"
"Ricordate che se nella vostra vita non c’è Gesù è come se non ci fosse campo! Non si riesce a parlare e ci si rinchiude in se stessi. Mettiamoci sempre dove si prende! La famiglia, la parrocchia, la scuola, perché in questo mondo avremo sempre qualcosa da dire di buono e di vero”. Ha preso un telefono in mano papa Francesco mentre parlava ai giovani nel video messaggio per il Giubileo dei ragazzi. Mentre decine di migliaia di ragazzi assiepavano gli spalti dell'Olimpico per la grande festa loro dedicata, è stato diffuso il video con le parole del Papa. "Siete raccolti per un momento di festa e di gioia. Non sono riuscito a venire e mi dispiace - ha detto Francesco. E ho deciso di salutarvi con questo video. Mi sarebbe piaciuto tanto poter venire allo Stadio, ma non sono riuscito a farlo”. Nella mattinata, i giovani si erano radunati in piazza San Pietro e lo stesso Francesco era a sorpresa arrivato in piazza, confessando sedici giovanissimi. Ricordando la bandana indossata dai ragazzi con scritte le Opere di misericordia corporale, Francesco li ha esortati: “mettete in testa queste opere, perché sono lo stile di vita cristiana”. E ha parlato della misericordia del perdono ,“e questo non è facile, eh? Può succedere che, a volte, in famiglia, a scuola, in parrocchia, in palestra o nei luoghi di divertimento qualcuno ci possa fare dei torti e ci sentiamo offesi; oppure in qualche momento di nervosismo possiamo essere noi ad offendere gli altri. Non rimaniamo con il rancore o il desiderio di vendetta! - l'invito di Francesco. Non serve a nulla: è un tarlo che ci mangia l’anima e non ci permette di essere felici. Perdoniamo! Perdoniamo e dimentichiamo il torto ricevuto, così possiamo comprendere l’insegnamento di Gesù ed essere suoi discepoli e testimoni di misericordia”.
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