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Tra conservatori della dottrina e progressisti, il dibattito è ampio

Conferenza stampa con gli interventi di monsignor Celli e monsignor Durocher. Nel Sinodo è grande l'attenzione al linguaggio della Chiesa e all'apertura pastorale.

Tra conservatori della dottrina e progressisti, il dibattito è ampio

"Certamente il tema ai divorziati risposati è uno dei temi del Sinodo, ma non l'unico. La visione rimane aperta in ottica padtorale, ma il Papa ha detto in maniera esplicita che la dottrina non è in discussione". A parlare in sala stampa è stato monsignor Claudio Maria Celli, presidente del pontificio consiglio della comunicazione, uno dei partecipanti al Sinodo.
Celli ha messo in evidenza l'aspetto del linguaggio "che non è solo una questione di vocabolario,  ma riguarda la cultura dell'uomo di oggi". Il vescovo ha sottolineato l'importanza del linguaggio aperto sul mondo. Si è parlato molto del linguaggio, ha proseguito Celli dopo aver risposto a una domanda posta da un cronista. In particolar modo,  l'attenzione è stata sulle diverse sfide del mondo di oggi.  A questo, è importante rispondere con la "formazione", con la "preparazione ad esempio a chi voglia contrarre un matrinonio religioso". Mons. Celli ha detto che "si è parlato di famiglia in modo molto ampio" e che "noi riteniamo di avere un annuncio da fare: è il Vangelo della famiglia". In particolare, nel Sinodo mons. Celli ritrova "un respiro di Chiesa e non di ghetto".
Tra le parole citate in aula e riprese da mons. Celli, anche "la gioia": "la famiglia in questo senso deve insegnarci qualcosa". "La vita di una famiglia normale è un cammino con grande difficoltà, difficilmente credo a famiglie che vivono già un processo di beatificazione,  ma bisogna camminare".

Monsignor Paul André Durocher ha invece messo in evidenza come tutti i vescovi ritengono "che la dottrina della Chiesa è un dono e insegnarla è una cosa buona. Noi dobbiamo parlare al mondo e provocare l'immaginazione del mondo. Alcuni Vescovi hanno parlato di dottrina, altri hanno enfatizzato l'importanza del dialogo. Sono due approcci entrambi complementari e necessari. Si autosostentano e autoalimentano, nei Circoli Minori si arricchiscono l'un l'altro. Non mi è parso che c'è uno scontro. Ma questo è un Sinodo, noi camminiamo insieme e dobbiamo incontrarci a metà del dialogo". Per il presule "dobbiamo avere uno sguardo aperto sul mondo" per parlare agli uomini e alle donne di oggi e fra gli spunti da sottolineare "lo stile della consolazione".

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