Un editoriale dell'allora cardinale Bergoglio su L'Osservatore
Uno scritto del 2006.
“Ogni annuncio di Gesù Cristo presuppone fervore e coraggio apostolico: parresia. Questa parresia evangelica nasce esclusivamente dalla contemplazione del mistero di Cristo, che realizza l’unità tra contemplazione e azione. È in questa direzione che l’autore ci conduce con le sue considerazioni”. Lo scriveva nel 2006 l’allora cardinale arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio, nella prefazione del libro “Contemplativi nell’azione attivi nella contemplazione” (Cinisello Balsamo, Edizioni San Paolo, 2014, pagine 221, euro 16) di Víctor Manuel Fernández, oggi arcivescovo rettore della Pontificia università cattolica argentina. A pubblicare oggi la prefazione datata 1° maggio 2006 è “L’Osservatore Romano”. “Si tratta di quel cammino che i santi hanno chiamato ‘familiarità’ con Dio, sia nella contemplazione di Gesù Cristo sia nell’azione apostolica, ambedue unite e inseparabili, frutto di una vocazione che diventa anche missione. Questa familiarità unifica l’orazione e l’azione, ma senza confonderle”, proseguiva Bergoglio. “Il coraggio di evangelizzare - parresia - è un’attitudine, una virtù che possiamo definire bidirezionale - spiegava l’allora cardinale -: vale sia per l’azione apostolica sia per la preghiera e la contemplazione”.
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