Un'ora di guardia per le famiglie

Dio ci ama e ascolta i suoi figli, e da qualche giorno alcuni dei suoi figli hanno lanciato in rete un’iniziativa che sta riscuotendo un successo per molti inaspettato. Si tratta di un invito a pregare il Padre affinché illumini e scuota le coscienze dei parlamentari decisi ad approvare il disegno di legge che istituirà le unioni civili fra persone dello stesso sesso. Tale normativa, come noto, consentirà alle coppie omosessuali di contrarre un’unione civilmente riconosciuta e del tutto simile al matrimonio, nonché di adottare dei bambini. Le norme in via di approvazione prevedono infatti l’estensione alle coppie dello stesso sesso della facoltà di adottare il figlio del coniuge già prevista dall’art. 44 della legge 4 maggio 1983 n. 184 (cosiddetta stepchild adoption). Uno degli effetti concreti dell’estensione alle unioni civili di tale facoltà sarà quello di ratificare all’anagrafe il ricorso alla pratica inumana dell’utero in affitto. Ed infatti se uno dei due contraenti maschi dell’unione civile ottenesse un figlio naturale ricorrendo alla madre surrogata l’altro potrebbe adottarlo in quanto figlio del coniuge e così il bambino avrebbe giuridicamente due padri. Convinti che un’umanità già sanguinante non debba essere ulteriormente ferita, gli organizzatori dell’iniziativa invitano tutti a pregare il Padre anche perché le persone ingannate da una propaganda martellante sulla necessità e la legittimità delle unioni civili si rendano conto di non stare perseguendo il bene. Tale appello alla preghiera è stato accolto ad oggi da circa quattromila fra persone singole, movimenti ecclesiali e comunità parrocchiali. L’iniziativa si svolgerà ufficialmente fino al 26 gennaio 2015, giorno in cui il disegno di legge sulle unioni civili verrà discusso al senato, ma l’invito è di pregare anche nei giorni successivi. Chi volesse partecipare può visitare il sito www.unoradiguardia.it e seguire le indicazioni ivi contenute.