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ll Papa ai luterani: "chiediamo la grazia di una diversità riconciliata"
L'invito al servizio e all'amore reciproco. "I muri cadranno da soli".
"Chiediamo la grazia di questa diversità riconciliata nel Signore, cioè nel Servo di Jahveh, di quel Dio che è venuto tra noi per servire e non per essere servito". Una diversità riconciliata, non potendoci essere, per ora, un'unità a livello teologico. Questo ha auspicato papa Francesco nel corso della celebrazione nella chiesa luterana di Roma. Una visita nella quale il Papa ha prima risposto a tre domande, poi ha tenuto l'omelia, lasciando per la verità quella preparata e preferendo ancora una volta commentare a braccio il Vangelo del giudizio universale di Matteo. "Oggi abbiamo pregato insieme. Pregare insieme, lavorare insieme per i poveri, per i bisognosi; amarci insieme, con vero amore di fratelli". Si dovrebbe fare così, per Francesco, per ritrovare un rapporto dialogico. Partire dai punti in comune. Forte l'analisi del Vangelo, su Gesù che separa i salvati dai dannati. "Ma noi, luterani e cattolici, da che parte saremo, a destra o a sinistra? Ma ci sono stati tempi brutti fra noi… Pensate alle persecuzioni… fra noi! con lo stesso Battesimo! Pensate a tanti bruciati vivi. Dobbiamo chiederci perdono di questo, dello scandalo della divisione, perché tutti, luterani e cattolici, siamo in questa scelta, non in altre scelte, in questa scelta, la scelta del servizio come Lui ci ha indicato essendo servo, il servo del Signore".
Anche nelle precedenti domande, al centro il tema del servizio, dell'amore reciproco, e dei suoi benefici effetti. "I muri cadranno da soli". Ma questo l'aveva già detto.
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