Mons. Bertolone invita a sognare e sperare
Il messaggio dell'Arcivescovo di Catanzaro per il Santo Natale del Signore.
“Natale è un fatto straordinario, non è una semplice ricorrenza, è il fatto più alto delle speranze umane, è la Novità assoluta che ci raggiunge dall’Alto che viene a seminare nella storia e nei cuori di ogni uomo il cambiamento operato nel mondo da Gesù”. E’ la certezza di monsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro – Squillace, espressa nella messa del giorno di Natale. “Per saper cogliere il significato autentico del Natale bisogna liberarlo da tutte le incrostazioni accumulate nel tempo. Così potremo ritrovare noi stessi e interrogarci sul senso profondo della vita” – ha detto mons. Bertolone. L’incarnazione “è la vera luce, che splende nelle tenebre del mondo, e le tenebre non l’hanno vinta. Il buio del peccato, del crimine, dei brogli, degli inganni, delle falsità, dei tradimenti.... di tutte le brutture di cui sono capaci i cuori umani”. Per questo mons. Bertolone invita a un “esame di coscienza basato sull’amore: abbiamo riconosciuto nei non vedenti, negli storpi, nei lebbrosi, nei sordi, nei morti, nei poveri, il volto di Gesù? Bisogna ravvedersi tutti di fronte all’Amore incarnato in un Bambino”. Da qui l’invito a “uomini e istituzioni” che “hanno nelle loro mani la leva per la trasformazione sociale per restringere una buona volta la forbice tra ricchi e poveri e far gustare il sapore della fratellanza, della solidarietà, della giustizia”. Il presule catanzarese volge il pensiero a quanti, “pur senza riconoscere nel figlio di un’umile coppia di Nazaret il figlio di Dio, perseguono vie di pace, di riconciliazione e di per dono per vivere insieme nella solidarietà e rendere questo mondo migliore”. Anche per loro è Natale, come per noi credenti, per i quali “Natale è la festa della speranza, che ci fa sognare un’umanità diversa”. Da qui l’invito a “tutti a sognare, a sperare” perché “in tempi cosi aridi ed avari di grandi orizzonti, sogno che a Natale si celebri la giornata e la festa della fraternità, della semplicità e della quotidianità. Sogno una società più inclusiva, più giusta, più amica della natura, senza guerre né sopraffazioni. Sogniamo tutti una Calabria ed una Catanzaro che nutrano la speranza di un anno migliore e coltivino grandi orizzonti culturali, il coraggio di dare un calcio alle proprie paure, di lanciare il cuore oltre gli ostacoli, di battersi per una vita più giusta”.
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