Mons. Maniago ha incontrato i giornalisti della diocesi di Catanzaro - Squillace
Dall'impegno per la riapertura della Cattedrale del capoluogo alla missione della Chiesa.
"Sono consapevole della situazione da cui la diocesi sta uscendo: sono qui per far sì che la Chiesa di Catanzaro trovi una pagina nuova del suo cammino. Bisogna andare avanti, e riprendere il bene che c'è e ce ne è tanto. La stoffa c'è, ora bisogna ritagliarla con un buon vestito". Lo ha detto il 9 gennaio monsignor Claudio Maniago, arcivescovo di Catanzaro - Squillace, nell'incontro con i giornalisti svoltosi in Episcopio nel giorno di insediamento nella diocesi calabrese. L'Arcivescovo Metropolita ha risposto alle domande dei giornalisti in un momento che ha preceduto di qualche ora la celebrazione della Messa di inizio del ministero apostolico del presule. Sollecitato dalle domande dei cronisti rispetto alla possibile riapertura della cattedrale di Catanzaro, chiusa da circa quattro anni, mons. Maniago ha sottolineato che "questa è una sfida, farò di tutto perché torni a splendere, perché è la chiesa Madre della diocesi". Affrontando il tema della criminalità organizzata, il presule catanzarese ha affermato che il suo ministero si svolgerà "nel solco della dottrina sociale della Chiesa e dei suoi principi, per cui saremo attenti alle dinamiche di giustizia e legalità, senza fare sconti a nessuno". Allo stesso tempo, l'arcivescovo di Catanzaro ha evidenziato che "la Chiesa deve fare la sua parte non sostituendosi alle altre istituzioni. Dobbiamo alimentare nel cuore delle persone lo spirito del Vangelo, che è spirito di legalità. Con il Vangelo non si possono fare scelte che siano in alternativa e chi le fa illude se stesso facendo della religione uno strumento più che una possibilità di vita nuova". A proposito delle "periferie", mons. Maniago ha precisato che "le parrocchie sono dei presidi importanti sul territorio, un segno bello di una Chiesa che arriva dappertutto e luogo dove tutti possono accedere nelle svariate tonalità del cammino di fede". "Le comunità parrocchiali - ha aggiunto - non sono stazioni di servizio dove si va a prendere un prodotto ma luogo di accoglienza e ascolto".Nel corso della giornata mons. Maniago ha incontrato anche le autorità civili e militari. "Da oggi i comuni della diocesi di Catanzaro-Squillace e i suoi amministratori possono contare su un cittadino in più che ne ha a cuore le sorti e lealmente si impegna a caratterizzarne il volto, secondo quel tratto umanistico che il Vangelo propone e che la Chiesa offre a tutti in una sapienza di vita e una operosa testimonianza solidale", ha detto il presule. "È una sapienza che non si appoggia su una ideologia ma sull'esperienza viva dell'incontro con la persona di Gesù che ci cambia e ci rende nuovi".In mattina mons. Maniago aveva incontrato anche i giovani e gli operatori del Centro Calabrese di Solidarietà.
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